NBA: game-winner di Banchero, non bastano i 17 di Fontecchio

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Banchero

Non sono bastati i 17 punti di Simone Fontecchio, secondo miglior marcatore di Detroit, ad interrompere la striscia di sconfitte che per i Pistons proseguiva già da quattro partite. Il vero responsabile di questa sconfitta di Detroit è però Paolo Banchero, che con un tiro difficilissimo a 0.8 secondi dalla fine ha dato il vantaggio definitivo ai suoi Magic, sigillato dal libero aggiuntivo che ha chiuso la partita.

Banchero ha giocato una partita un po’ sottotono rispetto agli standard a cui ci aveva abituato, chiudendo alla fine con 15 punti e 5/17 al tiro. Nonostante questo, da vera superstar, nel momento del bisogno non si è tirato indietro e si è preso in mano il possesso più pesante della serata, mettendo a segno i 2 punti (+1) più importanti. Il tutto con uno step-back di una difficoltà davvero incredibile.
Banchero, intervistato dopo la partita, è scoppiato in lacrime, scaricando forse la tensione di una serata storta che si è comunque chiusa nel migliore dei modi per lui e per la quale ha dato il merito ai propri compagni, i quali hanno continuato a sostenerlo per tutta la gara.

Arriva così una vittoria davvero preziosa per i Magic, che grazie a questo risultato rimangono momentaneamente sopra ai Pacers di Haliburton, occupando l’ultimo posto per l’accesso diretto ai playoff.

Un solido Fontecchio

Dall’altra parte arriva un’altra prova positiva di un Simone Fontecchio ancora in fase di ambientamento a Detroit. Simone è stato autore, come dicevamo, di 17 punti col 54% dal campo e il 60% da tre. I suoi punti, assieme ai 26 di Cunningham, non sono bastati ad evitare la quinta sconfitta in altrettante partite dal suo arrivo, ma danno prova ancora una volta della solidità di Fontecchio, che sta trovando a Detroit l’ambiente forse più consono a lui e a quello che potrebbe essere il suo sviluppo. In queste 5 sconfitte l’azzurro sta comunque mantenendo 15.4 punti di media tirando con percentuali che sfiorano il 50% dal campo e il 40% da tre.

Ora sarà necessario avere molta molta pazienza prima che a Detroit le cose inizino a cambiare un po’, senza però perdere la fiducia, godendosi intanto i quasi 30 minuti a partita che riesce a giocare ai Pistons e cercando di sfruttarli al meglio per dimostrare di cos’è capace Simone.

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