NBA, Indiana Pacers: squadra vera post Oladipo

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Pacers

23 gennaio 2019. Questa data rappresenta un momento di svolta della stagione d’Indiana. I Pacers alla Bankers Life Fieldhouse Arena battono a domicilio i Toronto Raptors, allora primi della classe ad Est, per 110-106. Ma nel trionfo contro i canadesi perdono per infortunio la loro stella più preziosa.

La partita è in pieno secondo quarto. Victor Oladipo vive l’ennesimo match da protagonista per Indiana, spadroneggiando sul parquet e regalando sprazzi di grande basket. Con 4 minuti ancora da giocare la shooting guard cerca di intercettare un passaggio diretto a Pascal Siakam, lanciato in contropiede. Ma succede il disastro: la guardia tiratrice nel tentativo inciampa, toccando probabilmente la gamba dell’avversario, per poi cadere a terra.

Il giocatore rimane a terra nella propria area e il gioco si ferma. I sanitari accorrono, coprono l’arto del giocatore e lo trasportano immediatamente fuori dal palazzetto, direzione ospedale. L’infortunio sembra fin da subito molto serio e la risonanza magnetica lo conferma: stagione finita per lui. La star  deve abbandonare i Pacers nel bel mezzo della regular season, costringendoli a rivoluzionare registro in pieno corso d’opera. Nel segno di un’annata dai due volti per Indiana.

PACERS CON OLADIPO: VICTOR-DIPENDENZA

Inutile dirlo, nell’NBA delle superstar della pallacanestro mondiale la differenza la fanno i campioni. E Victor Oladipo, in questo discorso, risponde prepotentemente presente all’appello. Nella prima parte di regular season i Pacers, con lui a illuminare il gioco, si sono confermati stabilmente come la terza forza della Eastern Conference. Il parziale fino a fine gennaio, del resto, era degno delle migliori potenze della lega (32-15).

I pregi della guardia del Maryland sono molteplici. Giocatore tecnico e dalla potenza fuori dal comune, può colpire in qualsiasi maniera: dal ferro penetrando con una schiacciata, col tiro da tre punti (ha una media del 34.3% di realizzazione dalla distanza) nel segno del crossover. Ma non solo, perchè si rivela prezioso anche nel fintare il tiro per poi servire un compagno smarcato.

I suoi numeri i questa stagione sono impressionanti: con una media di 18.8 punti, 5.6 rimbalzi e 5.2 assist ha trascinato la sua squadra verso un sicuro terzo posto ad Est. Illuminando il gioco nelle due fasi, a partire dalla difesa, dove grazie al suo atletismo e alla sua applicazione è in grado di far salire il tono dell’intensità

Ovviamente poi in attacco tutto girava intorno a lui. Gli Indiana Pacers sono diventati “Oladipo dipendenti” in tutto e per tutto, nel bene e nel male. Soprattutto nel bene, perchè la qualità delle superstar rappresenta la chiave di volta che può davvero fare la differenza in NBA. La squadra, con lui in campo, è molto più veloce in quanto la shooting guard preferisce attaccare le difese in fase di non transizione. Le giocate vincenti passano il più delle volte per il suo estro e i Pacers trionfano, nel segno del suo smisurato talento.

PACERS POST OLADIPO: SQUADRA AL POTERE

L’infortunio ha influito radicalmente sul volto di questa squadra. Dopo il match contro i Raptors i Pacers hanno fatto fatica a ritrovarsi, perdendo le quattro partite successive (7 su 15 post infortunio), nel segno di un gioco prevedibile e senza identità, che non riusciva a risultare competitivo come prima su ambedue i lati del campo.
Un dato, questo, che emerge osservando i numeri di Indiana: si è passati infatti da una media punti a partita di 108.9 a 105.9, a fronte dei 105.6 concessi per incontro (con Oladipo sul parquet la media difensiva era di 98.7 punti). Le statistiche sono eloquenti e parlano di un potenziale crollo della squadra di Indianapolis.

Ma coach McMillan è stato magistrale nel far fronte al problema, valorizzando e facendo emergere la leadership del collettivo nel suo insieme. In particolare salgono in cattedra due conoscenze del basket europeo: Bojan Bogdanovic e Domantas Sabonis. Partiamo dal croato: il veterano sta disputando una grande stagione, facendosi trovare pronto in particolare nelle serate di basket importanti, dove occorre fare la differenza.

I 23 punti nella vittoria contro OKC e i 35 contro i Nuggets sono un esempio lampante di questo. Per quanto riguarda Sabonis, invece, quella in corso è certamente la sua stagione migliore: il lituano sta facendo la differenza a Indianapolis, contribuendo con 9.3 rimbalzi a partita e un mostruoso 52.9% di tiro dalla distanza.

L’assenza di Oladipo, in un certo senso, ha fatto emergere il vero volto di questo team. La pallacanestro espressa adesso è più corale andando a coinvolgere più elementi. Con Victor si basava più il suo gioco sul pick and roll per aprire il campo e penetrare al centro, verso il ferro o scaricando per un compagno libero. Il tutto nel segno dell’iniziativa della loro star. Ma i Pacers senza di lui prediligono sfruttare la fisicità dei lunghi, dando palla dentro (in particolare per Myles, Young e Sabonis) o tentando il tiro da 3.

PROSPETTIVE POST-SEASON

Coach McMillan ha saputo rivitalizzare i suoi, nel segno di un attuale quinto posto a Est che vale in tutto e per tutto i playoff. Ma, come detto, ci sono riusciti solo in parte.
L’assenza delle stelle, del resto, si sente in ogni caso. La mancanza di quegli elementi in grado di cambiare in toto l’incontro può fare la differenza, sfortunatamente per Indiana, che comunque rimane certa della partecipazione alla post-season. L’avversario che dovranno affrontare, con ogni probabilità, saranno i Boston Celtics. Il team di Brad Stevens è sicuramente più attrezzato e talentuoso rispetto a loro, ma la ritrovata squadra di Bogdanovic e compagni ha dimostrato di poter comunque essere all’altezza di grandi traguardi. Riusciranno a confermarsi anche ai playoff?

Stefano Carnevale Schianca
Stefano nasce il 19/11/1996 a Vigevano, vicino Milano. E' Studente di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, a Milano. Sin da piccolo coltiva la grande passione per il giornalismo, in particolare quello sportivo, per il calcio, il basket e lo sport più in generale. Il suo sogno è quello di trasformare tutto ciò in un lavoro.