C’era una volta… La storia non è nuova, nemmeno originale, qualcuno deve averla già raccontata anche meglio di noi, e in molti, tuttavia, potrebbero averla dimenticata. E’ una storia personale, ma al tempo stesso anche globale, poiché parte dall’Inghilterra, si sposta in Nuova Zelanda e lancia un riflesso anche in Italia. Una storia che collega il basket stellare della NBA ad un momento molto alto del nostro basket nazionale.
A farla riaffiorare alla memoria nostra non poteva che essere l’approdo di Nicolò Melli ai Pelicans di New Orleans. Quando ci disse: “Il compagno di squadra con cui mi trovo più spesso è Steven Adams, poiché entrambi siamo i più assidui frequentatori della sala pesi”.
E allora Nik prese a raccontarci, quello che tutti già sapete. Di un centrone (211 cm per 120 kg) assai carismatico e un poco strano, che le scarpe le porta soltanto quando gioca a basket e per il resto gira sempre in ciabatte, magari molto variopinte e originali, ma pur sempre ciabatte e piedi scalzi, anche in mezzo alla neve e al ghiaccio, con qualsiasi abbigliamento: sempre… Fossero stati sandali sarebbe venuto quasi automatico l’appellativo di “francescano del basket”. Invece è un omone da 29 milioni di dollaroni a stagione. Inamovibile al “centro” dei Pelicans, probabilmente il centro con il maggior minutaggio (oltre 35 minuti a partita) in tutta la NBA, e che il 7 gennaio scorso, contro gli Oklahoma City Thunder (la sua ex squadra) ha realizzato la sua prima “tripla doppia” con 10 punti, 11 rimbalzi e 10 assist.
Anche molto onesto, pare il ragazzone, uno dei primi a ribellarsi, pur beneficiandone personalmente, contro la drastica riduzione delle rotazioni da parte del prode Stan Van Gundy che, pur essendo ad inizio stagione gioca con sette giocatori oltre i 35 minuti, e bricioline per gli altri, con il risultato di condurre a lungo tutte le partite, salvo perderle regolarmente negli ultimi minuti, quando i suoi cavalli sono morti, ammazzati dalla fatica. Un bel condottiero. Al quale durante una delle ultime gare proprio Steven Adams dopo trenta minuti filati si rivolse bruscamente:
Coach, me lo concedi un respiro, o vuoi che stramazzi in mezzo al campo?
Ma lasciamo perdere divagazioni tattiche o di gestione delle partite, allontanandoci, per poi ritornarci, anche dal basket…