NBA London: le emozioni della partita e le dichiarazioni

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Bell’atmosfera, la folla completamente in visibilio e ovviamente né i Washington Wizards né i New York Knicks vogliono deludere le aspettative.

Se, stando ai pronostici, la squadra di Brooks avrebbe dovuto dominare l’intera partita senza nessun tipo di indugio, i New York Knicks cercano in tutti i modi di non rendere la vita facile alla franchigia della capitale.
Trascinati da un imprevedibile Luke Kornet, 12 punti nel primo quarto, il roster del “sergente” Fizdale riesce a guadagnarsi un buon vantaggio a fine primo quarto, 32-20. La franchigia della mela non intende fermarsi e a cinque minuti e 20 secondi alla fine del primo tempo  riesce ad incrementare il proprio distacco, toccando fino al +17.

Da evidenziare le due prestazioni senza paragoni di Damyean Dotson, 13 punti in 11 minuti e del festeggiato Allonzo Trier– neo ventitreenne- con 10 punti in 9 minuti. Sul fronte Washington il trio Satoransky (6 punti), Ariza (8 punti) e Bryant (6 punti) fa di tutto per tener in partita i propri colori.

Qualche segno di rinascita della franchigia allenata da Brooks arriva nel terzo quarto: uno scatenato Beal, autore di 9 punti in questi dodici minuti, prende a braccetto i suoi, che sembrano essere riusciti ad entrare definitivamente in partita, anche se il punteggio non riesce ancora a dar loro ragione. Ovviamente le assenze di Wall e Howard pesano non poco, ma la squadra del coach californiano sta iniziando a far muovere la palla con fluidità e prestare più attenzione sotto canestro, uno dei punti di debolezza di questa squadra; già ampliamente discusso dai giocatori stessi ai nostri microfoni.

Bastano quindi qualche giocata, due triple di Beal e un tiro dalla media di Otto Porter che i Wizards si ritrovano in vantaggio di uno, è 92 a 91. Ma nel basket nulla è sicuro, tutto può cambiare a distanza di pochi secondi che, in questo sport, diventano un’eternità. Ad un giro di orologio dalla fine della partita, i New York Knicks sono riusciti a riottenere il vantaggio che per lungo tempo hanno preservato: Mudiay per il  98 a 97.
Finisce però 101 a 100 per Washington grazie ad una prodezza di Bryant. Ai Wizards l’NBA LONDON 2019.

Ai microfoni di Backdoor Podcast siamo riusciti ad intercettare: Thomas Bryant, il man of the man della nona edizione dell’NBA London Game:

Photo by Will Newton/Getty Images)

Cosa è stato determinante nel quarto quarto da far vincere la tua squadra? Nell’ultimo quarto abbiamo iniziamo a difendere. Prima la stessa difesa ci ha causato un po’ di problemi. D’altro canto, in attacco, abbiamo finalizzato di più.

 

A parlare della vittoria anche il centrone francese Ian Mahinmi:

Credit: Geoff Burke-USA TODAY Sports

Fantastica questa vittoria. Noi siamo venuti fino a Londra solo per avere questo fiale. Prima di tutto, questa è un business trip: l’idea dell’NBA è quella di farci venire qui, condividere con tutti gli appassionati di basketball il brand e dare a loro il giusto show, siccome alcuni sono venuti da lontano per supportarci. Questa vittoria è per loro. Siamo un buona franchigia e in questi giorni siamo ben riusciti a diffondere l’etica della lega. Bellissima esperienza, ora torniamo a casa con una bella vittoria. La chiave? Non abbiamo giocato bene i primi tre quarti, non abbiamo mollato e abbiamo così attaccato in modo aggressivo la partita.

Sul lato degli sconfitti un deluso Kevin Knox non in grado di brillare e garantire il giusto apporto alla squadra nella partita di stasera. Solo 5 punti per il rookie.

Migliorare in continuazione. Abbiamo giocato tre quarti al massimo delle nostre potenzialità, purtroppo nell’ultima frazione di gioco siamo peggiorati. Errori per lo più mentali, altrimenti non si spigherebbe questo tonfo finale: sia sotto canestro, ma soprattutto in difesa. Dobbiamo continuare però a tenere alta l’asticella fino a fine Regular Season. Nel quarto quarto siamo stati molti limitati in difesa, li abbiamo fatti correre troppo, avere troppo il possesso della partita e lasciato nella maggior parte dei casi Beal completamente solo, lasciandogli tiri che non si sarebbe dovuto mai prendere. Se tutto questo non fosse successo, non sarebbero mai rientrati in partita.

Una partita molto accesa, in bilico fino alla fine e, per rimanere in tema, anche le dichiarazioni di Adam Silver non sono state da meno.

Mi sono detto che oggi non avrei dato “break news” ma questo posso dirvelo: è possibile che l’anno prossimo gli Nba Global Games possano giocarsi in Francia, a Parigi. Potrebbe essere la giusta alternativa a Londra. Come mai sempre l’Inghilterra sino a ora? Sicuramente per noi dell’NBA è più accessibile e comoda. Per non parlar della struttura, O2 Arena, la più grande del mondo.