Con la trade per Porzingis ufficializzata lo scorso inverno, Dallas ha voluto ulteriormente rafforzare una squadra che aveva già incontrato il talento straordinario di Doncic ma che aveva bisogno di iniziare a mettere carne al fuoco attorno a lui. Ecco che quest’anno, Dallas è vicinissima a interrompere la carestia da playoff che dura dal 2016. Vediamo come.
UNA COPPIA DI FREAK
La coppia Doncic-Porzingis è probabilmente la più forte combo di giocatori europei che una squadra europea abbia mai visto. Come se non bastasse, i due sono due veri e propri mostri se pensiamo a come le loro caratteristiche tecniche sono abbinate a quel fisico. Porzingis è l’uomo a cui si deve la definizione di “unicorno” a livello cestistico, un lungo con tiro da fuori e mani da esterno; Doncic, invece, è l’ultimo esempio di giocatore difficilmente ascrivibile ad un ruolo per la sua innata e naturale abilità di saper fare bene pressoché ogni cosa, almeno nella metà campo offensiva.
La stagione di Porzingis si sta rivelando opposta rispetto alle precedenti annate passate a New York, cominciate col botto e finite pian piano in calando, per problemi fisici e motivi apparentemente ignoti. Nelle ultime 14 partite, cioè da quando Dwight Powell si è infortunato al tendine d’Achille, KP sta tenendo medie di 22 punti con quasi il 61% di effective field goal %, entrambi i dati ben oltre le medie stagionali. Il rapporto tra i due è tra i fattori che rende l’attacco di Dallas così efficace (i Mavs hanno il miglior offensive rating di Lega, 116.5); Porzingis è il bersaglio preferito di Doncic (che gli recapita il 17% abbondante dei palloni che gioca), e viceversa (Doncic riceve il 19.5% dei palloni dalle mani del lettone).
Il doppio blocco di Kleber e KP è appena accennato, ma quanto basta per portare Beverley contro l’ex Knicks, che, anziché tirargli in testa, lo batte dal palleggio per l’And1.
Il pick and roll è il pane e burro dei Mavs, che sono undicesimi per frequenza di utilizzo, ma primi per punti per possesso in questa situazione (1.01): Luka segna 1.06 punti per possesso da portatore di palla sui giochi a due, cifra valida per il 93esimo percentile. Dallas è anche quinta per frequenza del pick and roll con rollante a canestro, e seconda per punti per possesso, 1.24. Anche qui, Porzingis ha la sua importanza, anche quando non mette la palla nel canestro.
Questa è una situazione simile a quella di cui sopra, con Porzingis che accenna un blocco che si fa anche fatica a definire slip (cioè col bloccante che neanche tocca il difensore, ma gli si avvicina appena, scivolando, appunto); ad ogni modo, la difesa reagisce aggredendo Doncic; l’ex Real serve Porzingis che taglia a canestro, ma in testa sa già cosa fare, cioè servire Hardaway Jr. in angolo per la tripla comoda.
Nel primo tempo della partita contro i Kings, l’ultima prima della sosta per l’All Star Game, si è vista una situazione ancora ben poco esplorata da Doncic (neanche nel 3% dei suoi possessi offensivi), e cioè il gioco spalle a canestro, in questo caso contro Cory Joseph, che gli rende chili e centrimetri.
Doncic potrebbe sfruttare di più questa parte del suo gioco, che comunque gli frutta 1.08 punti per possesso, buoni per l’88esimo percentile: quando gli avversari piazzano un pari ruolo sulle sue tracce, è un vantaggio che a Doncic converrebbe sfruttare.
VIVA LO SPACING
A parte Marijanovic, che comunque ha un minutaggio ristretto, a Dallas convivono un sacco di lunghi atipici. Per la rottura del tendine d’Achille, i Mavs hanno perso un valido contributore come Dwight Powell, che era diventato un’arma utile e cavalcata. Detto che i Mavs usano spesso un lungo come rollante in situazioni di pick and roll, con Powell hanno perso il leader di squadra, con 1.35 punti per possesso, ma anche il tagliante più frequente (26% di frequenza, 1.37 punti per possesso). Ecco perché la squadra di Carlisle ha sostituito il canadese con un altro giocatore dallo skillset molto simile come Willie Cauley-Stein.
Kleber e Finney-Smith, invece, sono due perfetti lunghi da small ball, per la loro capacità di marcare giocatori della loro stazza ma anche gli esterni: qui un paio di esempi con Kleber che rimane perfettamente davanti al suo marcatore dopo il cambio:
Sono soprattutto loro a beneficiare della presenza di due giocatori come Doncic e Porzingis; Dallas infatti è terza per triple open – 17 – e wide open – 19 – a partita, segnate rispettivamente con il 36% (quarta) e il 39% (ottava). Kleber è sesto con 3.6 triple wide open a partita, mentre Finney-Smith ottavo (3.3).
Per non parlare di Tim Hardaway Jr., ottavo in NBA per percentuale da tre punti (40.6%) tra i giocatori con almeno 6 triple tentate a partita.
I Mavs possono contare su uno dei protagonisti della NBA di questo decennio, una spalla di grande livello e uno tra i migliori allenatori della Lega, capace di far rendere al massimo anche giocatori sconosciuti o apparentemente modesti. La concorrenza nella Western Conference è sempre agguerrita, ma i Mavs hanno una base solidissima per puntare al titolo nel futuro prossimo.