NBA – Il mercato di Golden State dopo gli infortuni

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free agency

La stagione dei Golden State Warriors si è conclusa con una delusione sul campo per mano dei Toronto Raptors, tuttavia le vere conseguenze di quanto accaduto nelle finals lo vedremo in estate, durante un infuocato mercato Nba.

IL DESTINO DI KEVIN DURANT

Inutile girarci attorno, il tendine di Kevin Durant ha cambiato in un secondo tutta la free agency. KD era sostanzialmente dato come sicuro partente, destinazione sconosciuta, ma certamente lontano dalla baia. Ma soprattutto lontano dalla Player Option da 31 milioni, la quale sembrava sostanzialmente inutile. Eppure questo gravissimo infortunio rimette in gioco quella option che permetterebbe di restare a Golden State ad alto costo ma con tutto il tempo di guarire dall’infortunio. In questo stato fisico quanto offrirebbero altre squadre per lui? Sicuramente tanto, ma magari non le squadre con le giuste ambizioni, le quali potrebbero approfittare dell’incidente per offrire al “ribasso” relativamente parlando.
Per i Warriors una permanenza è quelle cifre è un guaio, in quanto intaserebbe notevolemente il salary cap, tuttavia permetterebbe di convincere KD a restare fra un anno quando il contratto di Andre Iguodala andrà a spegnersi. Situazione intricata comunque la si guardi.

IL GINOCCHIO DI KLAY

Seconda tegola pesantissima, il legamento crociato di Klay Thompson. Giocatore che incarna come pochi lo spirito di Golden State, personalmente ero certo della sua permanenza anche in piena salute e ne sono più che certo anche ora. È evidente che l’infortunio condizionerà la prossima stagione ma può anche spingere più facilmente a un rinnovo che farà felici entrambe le parti. La volontà è quella di rimanere ma il prezzo farà tutta la differenza del mondo. Rinnovo pesante o contenuto causa infortunio? Gratitudine o opportunismo di mercato?

IL RESTO DELLA TRUPPA

Se consideriamo la player option di KD, gli Warriors hanno a carico 113 milioni di stipendi, tra cui 7 milioni di team option per Livingston, il quale ha dichiarato che potrebbe ritirarsi, 18 sono di Green (che entra nell’ultimo anno di contratto), 17 di Iguodala (anche lui all’ultimo capitolo), 40 sono di Curry, e i restanti sono da dividere tra i vari Evans, Jones e McKinnie. Con tutto il rispetto, le briciole.
Quale margine di manovra? Bassissimo, era tutto bilanciato dall’uscita di KD e dalla scadenza di Cousins (il quale ha incassato solo 5 milioni), ed è quindi facile prevedere un anno di completa transizione per mantenere il nucleo e agire sul mercato fra 12 mesi.

CAMBIA IL VOLTO DELLA NBA

Poco da dire, lo status incerto dei Warriors cambia completamente il volto della Lega. Senza i dominatori degli ultmi 5 anni si aprono infiniti scenari, soprattutto a Los Angeles, ma si rendono anche più incerte le speranze di piazze come i Knicks, i quali puntavano tutto su KD. Situazione fluida e in divenire come poche volte nella storia, la sensazione è che al primo di luglio vedremo i veri effetti del terremoto Warriors