I Milwaukee Bucks sono la miglior squadra della NBA, ma al momento sono abbastanza falcidiati dagli infortuni, infatti per la partita di Salt Lake City mancavano Malcom Brogdon, Eric Bledsoe, George Hill e Sterling Brown.
Per questo motivo Budenholzer è partito con il quintetto più grande dal 2003 a oggi secondo Espn Stats e Info con ben quattro giocatori sopra i 6-10 di altezza.
GIANNIS ANTETOKOUNMPO PUTS GOBERT ON A POSTER https://t.co/dnv4xRy1v4
— NBA RETWEET (@RTNBA) March 3, 2019
L’EFFETTO SORPRESA
I Jazz ci hanno messo un po’ ad adattarsi all’anticonvenzionalismo avversario e infatti gli ospiti partono prima 11-0 e poi 20-3 costruendo un vantaggio perlomeno inaspettato al cospetto di una squadra organizzata e molto smaliziata come i Jazz. Rudy Gobert si è preso oltre che una schiacciata in testa da Giannis Antetokounmpo, anche la peggio partita della storia NBA per plus-minus in una vittoria con -36.
Il vantaggio dei Bucks è rimasto consistente ed era ancora di 17 punti con circa dieci minuti da giocare nel quarto periodo. Quando questa situazione si è verificata nella storia NBA il record era 3-400 per chi doveva inseguire.
📹| A career night for @spidadmitchell ⤵️
46p | 6a | 5 3pm | 3r | 2s pic.twitter.com/572NqaQAQC
— Utah Jazz (@utahjazz) March 3, 2019
POI ARRIVA SPIDA
Negli ultimi 9.39 minuti i Jazz cambiano marcia, quasi illuminati sulle contromisure da prendere:
Loro sono grossi, ma noi dobbiamo correre perché non possono seguirci. Quando lo abbiamo capito siamo riusciti a imporre il nostro gioco.
Mitchell descrive così il turning point del match, ma quando metti insieme il career high da 46 punti, con anche due triple finali per sigillare il risultato, corsa o meno, le possibilità aumentano. Da quel 9.39 dalla fine il solo Mitchell ha segnato più canestri dal campo (7-10) di tutti i Bucks insieme (6-20) per un 42-21 che era perlomeno difficile da pronosticare. Giannis ha chiuso con 43 punti e 14 rimbalzi nella seconda gara di un back to back e nonostante la sconfitta pare evidente come coach Budenholzer abbia pienamente in mano questa squadra e come soprattutto la riesca a far rendere ad altissimi livelli in ogni situazione.
Questa nottata conferma ancora una volta quanto buoni siano questi Utah Jazz, ma anche quanto forse si parli ancora troppo poco della qualità di questi Bucks. È stata partita NBA vera, spettacolare e con tanti temi tattici in pieno stile playoff.