In questo preciso momento della stagione NBA è difficile capire cosa potranno essere i playoffs, con squadre in netta ripresa come i Rockets, assieme a tante, troppe, squadre in difficoltà come Thunder, Nuggets e soprattutto i Warriors.
ANCORA PRIMI MA…
I Celtics arrivano alla Oracle Arena e schiaffeggiano i campioni in carica sotto 33 punti di scarto dimostrando innanzitutto a loro stessi di esserci e di poter giocare molto meglio di come fatto nell’ultimo periodo tra faide interne e supposte leadership, ma soprattutto mettono ancora una volta i Warriors davanti alla verità. Quest’anno la squadra di Kerr sembra avere più di un problema intestino e la firma di Andrew Bogut (grande conoscitore di ambiente e alchimie) sembra proprio volta a tale funzione, ovvero ricreare un minimo di armonia.
Boogie Cousins getting heated vs the Celtics pic.twitter.com/BhtIigpJpW
— gifdsports (@gifdsports) March 6, 2019
Il video che ritrae Jayson Tatum completamente solo all’interno dell’area Warriors dopo il primo passaggio, è un campanello d’allarme pesante per Kerr e per Cousins che è co-protagonista di questa topica, di una mezza rissa contro tutta la squadra dei Celtics e sembra esser tornato il Boogie che tutti conosciamo. Questo, all’interno di uno spogliatoio già saturo di tensione come quello di quest’anno potrebbe creare qualche problema e, al momento, pensare che i Warriors possano essere questi in post stagione preoccupa abbastanza il front office.
Tatum with a lot of room to work 😂 pic.twitter.com/J8VhgIPs9W
— Bleacher Report (@BleacherReport) March 6, 2019
SUCCUBI DELL’EST
Nell’era Kerr la Oracle era sempre stato un fortino inespugnabile tanto che nei primi tre anni sono state solo nove le sconfitte interne patite da Curry e compagni, mentre nella scorsa stagione 12. Quest’anno siamo già a 9, ma la cosa più preoccupante sono le sberle prese dai top team dell’Est: Oltre alla beneficiata dei Celtics di questa notte i Raptors hanno vinto di 20, i Bucks di 23 e i Sixers recentemente di 9, ovvero quattro risultati pesanti nella forma e nella sostanza.
Se pensiamo che i biancoverdi si erano presentati in uno stato di forma mentale quasi tragico, diventa difficile spiegare il capitombolo dei Warriors al loro cospetto, se non grazie anche alla prova da 30 punti di Gordon Hayward, vero barometro dei Celtics che quando va sopra i 15 praticamente assicura la vittoria ai suoi (10-1 in quelle situazioni e 20-20 con lui sotto la soglia).
Kerr ha definito la prestazione dei suoi imbarazzante, con l’aggravante di non essere la prima. Come aveva detto Kevin Durant prima del match:
I Celtics arriveranno pronti ai playoffs.
Se la speranza è quella nel Massachusetts, siamo certi che anche nella baia possano seguire questo credo ed essere davvero pronti quando conterà?