In stagione non è la prima volta che Russell Westbrook si trova coinvolto in qualche situazione con le prime file del palazzetto e se ricordiamo a Denver quando un bimbo lo toccò sulla rimessa come, tutto sommato un buon epilogo, oggi il fatto è stato decisamente meno a lieto fine.
Russell Westbrook says the comment from the Jazz fan that set him off was: “Get down on your knees like you’re used to.” pic.twitter.com/i0vIlblSwJ
— Tim MacMahon (@espn_macmahon) March 12, 2019
WESTBROOK SI È DETTO INSULTATO
Durante un momento in panchina Westbrook sembra essere stato raggiunto da degli insulti razziali verso lui e la sua famiglia da un tifoso in prima fila. Il giocatore ha risposto per le rime coinvolgendo anche la moglie del tifoso, che ha poi ricevuto un warning testuale dagli agenti del palazzetto come testimoniato da un tweet.
Things get heated between Russell Westbrook and Utah Jazz fans again. “I’ll f*ck you up. You and your wife,” he says. Not sure what these fans said to him, but he also had issues with Jazz fans during the postseason. pic.twitter.com/LquwRmLVNy
— Eric Woodyard (@E_Woodyard) March 12, 2019
Nel post partita Westbrook ha detto:
Mi sono sentito insultato a livello razziale e ho risposto per le rime perché finché si critica il giocatore va tutto bene, ma quando si parla della mia famiglia allora ci deve essere un limite. Mi sono sentito insultato personalmente e credo che la lega debba fare qualcosa di concreto perché questo non succeda.
Il video dell’alterco ovviamente riprende solo Russ e non si può desumere cosa dica il tifoso, ma anche Patrick Patterson e Raymond Felton hanno confermato la versione del compagno e in un Tweet 2Pat ha fatto riferimento allo “Shut up un playin’ ” tanto famoso negli ultimi tempi confermando che il limite non andrebbe oltrepassato.
Shane Keisel, the Jazz fan who was involved in a verbal altercation with Russell Westbrook during the Jazz loss to the Thunder, explains his side of what happened. @KSL5TV @kslsports #nba pic.twitter.com/ScCSRttTCg
— Jeremiah Jensen (@JJSportsBeat) March 12, 2019
IL TIFOSO SMENTISCE LA QUESTIONE RAZZIALE
Ovviamente la campana del tifoso e di alcune altre persone vicino è diametralmente opposta. intervistato dopo la partita ha detto:
Non c’era nessun insulto razziale, anzi a un primo momento pensavo di parlare con uno dei migliori come Russ ed ero quasi stupito, poi tutto è degenerato e lui se l’è presa anche con mia moglie che era alla prima partita della sua vita e non ha detto una parola.
— Ute Believer (@UteBeliever) 12 marzo 2019
Ovviamente la verità può saperla solo chi era in zona e soprattutto imparziale, quindi non sarebbe corretto dare giudizi sulla ragione o il torto. Di certo possiamo dire che al tifoso è arrivato il warning e che in questa stagione è già capitato qualche evento di questo tipo. La rigidità delle regole e l’armonia nei palazzotti NBA è sempre stata garantita, ma qualche volta di troppo in questa stagione alcuni giocatori si sono sentiti insultati e probabilmente bisognerà girare qualche ulteriore vite a livello di sicurezza per evitare che qualche, di certo, isolato avvenimento non degeneri.