NBA Nights Facts: il ritorno a Toronto di DeRozan

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DeRozan

Nelle franchigie NBA passano giocatori su giocatori: stelle, comprimari, buoni giocatori, panchinari o journeyman, ma quando un ragazzo vive, cresce e viene adottato da una città che lo ha eletto il franchise player, diventa difficile accettare la separazione.

DeMar DeRozan questa notte è tornato per la prima volta da avversario a Toronto, quella che è stata la sua casa per tutta la carriera NBA, quella che ha reso lui un All Star costante nella Eastern Conference e la squadra una perenne contender al titolo sebbene non sia mai davvero arrivato. Ed è proprio questo, ovvero l’incapacità di compiere l’ultimo passo per completare un’opera di competizione e ambizione che ormai dura da anni, a convincere Masai Ujiri a cambiare rotta.

In estate ha scambiato l’uomo simbolo assieme a Lowry della sua squadra prendendosi un rischio umano prima che tecnico non da poco. DDR ha scoperto alle tre di notte la sua cessione agli Spurs e ha chiamato l’amico fraterno Kyle Lowry con il quale è stato al telefono tutta notte. Nei suoi occhi al video tributo c’erano tantissime emozioni da contenere con l’aiuto anche di Gregg Popovich che gli ha sussurrato due parole nell’orecchio, ma giustamente così tanti anni non si possono cancellare.

Era lecito aspettarsi per lui un’accoglienza da re e così è stato. All’annuncio della sua presenza in quintetto il palazzetto si è alzato tutto in piedi per onorarlo e per fargli sentire quanto ancora nei loro cuori lui fosse un Raptor. La bellezza di questi momenti deriva anche dalla presenza, fianco a fianco, di tifosi Spurs e Raptors che all’unisono applaudivano un giocatore rappresentante passato e futuro delle diverse franchigie in una manifestazione di sport che deve scaldare i cuori.
Taciturno, poche esternazioni, tanto lavoro e impegno sono sempre state le caratteristiche di DeMar DeRozan che lo hanno portato ad essere uno dei migliori NBA nel suo ruolo ed è la stessa pacatezza nelle parole che lo ha portato a gestire questo momento:

E questa, in definitiva è stata l’accoglienza che ha ricevuto, con anche la felicità del compagno/fratello/avversario Kyle Lowry:

Il risultato della partita che ha visto vincere i Raptors per 120-117 con DeMar a quota 23 punti è quasi passato in secondo piano, perché queste sono comunque date da incastonare nei calendari NBA per motivi che trascendono dalla partita e, per certi versi purtroppo, ce ne saranno sempre di più visto le porte girevoli con cui si muovono anche le stelle.