NBA Playoff: Brunson non si ferma più e nemmeno Minnesota

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Jalen Brunson, New York Knicks. Credits: IPA Agency.

Non basta l’assenza di Rudy Gobert per mettere fine all’imbattibilità dei Minnesota Timberwolves in questi playoff, che sconfiggono ancora una volta i Nuggets a Denver, questa notte con una vittoria decisamente pesante. Dall’altra parte a Est, è il solito Brunson a fare una super prestazione, la quarta in fila da 40 punti, e a conquistare gara 1 delle semifinali di conference contro i Pacers dopo un finale confusissimo, in cui è decisiva la tripla di Di Vincenzo.

Andiamo quindi come al solito a veder cos’è successo in queste due gare della nottata di playoff NBA.

No Gobert, no problem

Il primo vero momento di difficoltà di questi playoff per i Minnesota Timberwolves è arrivato prima dell’inizio della partita, quando è uscita la notizia che Rudy Gobert avrebbe potuto saltare gara 2 per motivi personali, dopo la nascita del suo primo figlio due giorni fa.
Per i Nuggets, inutile dirlo, questa era una chance incredibile vista l’importanza di Gobert nella difesa dei Timberwolves, la migliore di tutta la lega, tuttavia non sono riusciti a sfruttarla, trovando una pessima serata al tiro chiusa con delle pessime percentuali, comunque per merito di Minnesota.

Su tutti, Nikola Jokic ha tirato col 38.5% dal campo con 5 tiri realizzati su 13 tentativi, a cui però ha aggiunto 16 rimbalzi e 8 assist. Gli unici due giocatori dei Nuggets sopra il 50% dal campo sono stati Aaron Gordon, che ha chiuso a 20 punti, e Justin Holiday, autore di 13 punti con 4 triple su 5 tentativi.

La partita si chiude con un complessivo 34.9% dal campo per i Nuggets e il 30% da tre, coi Timberwolves che riescono quindi a salvarsi nonostante l’assenza di quello che con ogni probabilità sarà il miglior difensore dell’anno, ovvero Rudy Gobert, che dovrà battere la concorrenza di Bam Adebayo e Victor Wembanyama, questa notte incoronato come rookie dell’anno all’unanimità.

Per i Timberwolves i punti arrivano invece dalle solite mani di Anthony Edwards, che chiude a quota 27 come Karl Anthony-Towns, tirando entrambi sopra il 60% (64.7 Edwards e 66.7 Towns).
La gara si chiude 106 a 80, con Minnesota che aveva raggiunto anche le 32 lunghezze di vantaggio in una vittoria che manda un segnale forte e inequivocabile ai Nuggets, che sembrano sentire la frustrazione, e a tutta l’NBA.

Qualcuno fermi playoff Brunson

Ad ora la netta sensazione è che nessuno possa fermare Jalen Brunson, autore questa notte della quarta partita in fila da almeno 40 punti. Precisamente ne sono arrivati 43, figli di di un 14/26 dal campo valido per il 53.8%.
Ai suoi punti si sono uniti i preziosissimi 23 di Josh Hart, che ha chiuso col 69.2% dal campo, e i 25 di Di Vincenzo, ancora una volta decisivo nel finale di gara, quando ha messo a segno la tripla del vantaggio per rompere la parità a quota 115 a 40 secondi dalla fine.

Nel possesso seguente Siakam era riuscito a portare i suoi a un solo punto di distanza grazie a un grande canestro in penetrazione, e un attimo dopo la difesa dei Pacers era riuscita a forzare una palla persa da parte di Brunson, trovandosi quindi in mano il possesso per andare in vantaggio nella prima gara della serie.
A quel punto lì, con meno di 24 secondi sul cronometro, Indiana ha sprecato tutto il lavoro fatto con una palla persa di incredibile importanza a causa di un blocco irregolare fischiato (in maniera decisamente dubbia) ai danni di Myles Turner, il migliore dei Pacers dal punto di vista realizzativo con 23 punti.

Indiana, non senza rabbia per alcuni fischi decisamente contestabili, ha comunque dimostrato di potersela giocare fino in fondo anche in questa serie e di non essere arrivata al secondo turno di questi playoff per caso, ma anzi di essere pronta a dare filo da torcere a questi Knicks.

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