NBA: rivoluzione in arrivo per prevenire gli infortuni

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Nelle ultime stagioni NBA, sempre più prominente è diventata la discussione riguardante gli infortuni. Il basket americano, lo show per eccellenza, troppo spesso ha visto le proprie eccellenze lontane dal parquet. Colpa di una stagione con troppe partite? Preparazioni e tempo di riposo inadeguati? Tante potrebbero essere le cause. Il dato certo, tuttavia, è che queste mancanze feriscono soprattutto lo spettacolo che la Lega dovrebbe regalare. Per rispondere a queste problematiche, molte squadre hanno provato a diminuire il carico di lavoro delle proprie stelle in modo da abbassare il rischio di eventuali infortuni. Ma, di contro, molti tifosi non hanno potuto vedere i propri giocatori preferiti in campo.

A commentare la situazione è stato lo stesso Adam Silver, nell’evento tecnologico Launchpad che si è tenuto lo scorso mese alla Summer League di Las Vegas.

Non c’è niente di più frustrante, ovviamente, delle serie che vengono decise dalle assenze dei giocatori. E, francamente, non c’è niente di più frustrante di avere giocatori non infortunati durante la stagione che seguono programmi di riposo. La lega deve fare tutto il possibile per trovare un modo di creare un giusto e sano equilibrio.

La risposta alla questione posta dal commissioner americano potrebbe arrivare proprio dalla tecnologia. Silver ha annunciato che l’obiettivo dell’anno prossimo sarà esclusivamente aumentare la disponibilità dei giocatori, con un’attenzione particolare sulla prevenzione di infortuni e lo sviluppo di abitudini sane fin da giovani. Curioso da notare che quest’evento si sia tenuto proprio alla summer league, divenuta uno dei maggiori centri di innovazioni e tecnologia della lega. Il settore che potrebbe contribuire maggiormente a questa evoluzione, in particolare, è quello della tecnologia sensoriale cucita su tessuto.

Per anni, le misurazioni dei carichi e della forza hanno avuto un ruolo fondamentale nelle diagnosi di infortuni. Questi parametri molto spesso vengono rilevati tramiti dei sensori molto pesanti, anche chiamati piastre di forza, capaci di registrare gli squilibri tra i muscoli di ogni lato del corpo. Quest’approccio tuttavia è risultato spesso limitante: trasportare delle piastre così pesanti presenta delle ovvie difficoltà logistiche.

É in questo contesto che si inserisce, come sempre accade, una tecnologia ancora più avanzata. Durante l’evento a presentarla è stata Nextiles, azienda di proprietà di George Sun. L’idea alla base del progetto è una: unire l’industria dei semiconduttori con beni più morbidi e agili da utilizzare. I materiali metallici conduttivi, infatti, vengono inseriti dentro dei fili in modo da alleggerire il carico della misurazione. In questo modo tutti gli strumenti per la salute, recupero e prevenzione degli infortuni dei giocatori possono essere disponibili facilmente per le squadre dovunque esse si trovino. Nextiles riveste i fili di tessuto con vari materiali, cucendoli insieme negli indumenti che indossiamo tutti i giorni. Un esempio ne sono delle shooting sleeves e dei calzini già in produzione. COn questi semplici indumenti si potranno misurare:

  • Gli impatti specifici su distinte aree del piede, come il tallone
  • Angolo della caviglia e analisi della sua rotazione
  • Orientamento, posizione e angolo dei piedi – sia a terra che in salto
  • Angolo del taglio (utilizzato quando i giocatori corrono e tagliano)

La straordinarietà di questa tecnologia sta però nella sua comodità. Indossare questi strumenti di misurazione sarà come indossare qualsiasi altro indumento di tutti i giorni. Ciò aprirà un mondo di possibilità all’NBA.

Un’altra agenzia che ha lo stesso obiettivo della Nextiles è la STRIVE. Qui di seguito un esempio della sua tecnologia, già utilizzata in campionati come NFL, MLS e NCAA. A fianco, la foto di un sensore KINEXON, agenzia simile alla STRIVE per obiettivi: concentrarsi sui dati dei muscoli e del loro movimento.

I pantaloncini STRIVE (sinistra) e i sensori KINEXON (destra)

La STRIVE registra i dati riguardanti i muscoli, in particolare la forza da essi utilizzata, in diverse parte del corpo. Oltre a questo traccia anche un “totale del carico muscolare”, che si focalizza sui parametri di fatica e riposo del muscolo. Ecco un grafico come esempio, che evidenzia uno squilibrio tra i muscoli posteriori delle cosce destra e sinistra.

Per quanto riguarda invece la KINEXON, l’azienda produce sensori da poter coniugare insieme ai pantaloncini della STRIVE. Questo con l’obiettivo di misurare metriche di carico esterno, come il carico meccanico (basato su distanza percorsa, velocità e altro) e le accelerazioni. La KINEXON coniuga poi questi dati con quelli dell’altra compagnia in un unico sistema. Insieme, queste metriche possono rivelare molto del corpo di un atleta.

Non c’è bisogno quindi di specificare quanto questa evoluzione possa essere una vera e propria rivoluzione. Una nuova frontiera dello sport, per rendere sempre iù dettagliato e sicuro il basket e non solo. In modo da non sovraccaricare prima di tutto i giocatori, e di conseguenza far divertire anche di più i tifosi.

 

Marco Marini
Marchigiano fuori sede, studio Relazioni Internazionali e nel frattempo mi diletto a scrivere della mia più grande passione: il basket.