La notizia che non ti aspetti che, come un fulmine a ciel sereno colpisce e stupisce. L’ormai ex coach di Sacramento non ha potuto raccogliere i frutti di una stagione sorprendente, appassionante, che ha visto i californiani spingersi il più in la possibile, verso nuovi traguardi.
Le premesse della stagione dei Kings, dopotutto, facevano presagire a ben altro destino rispetto a quel che è stato. Verso l’ennesima annata nell’anonimato, insomma, con l’aggravante di aver passato Luka Doncic con la seconda chiamata al draft. Ma così non è stato, ponendosi come una delle sorprese della stagione.
Nonostante l’onorevole andamento in regular season (39-43, 12 vittorie in più rispetto all’annata precedente) e il nono posto in una Western Conference combattuta come quella di quest’anno Dave Joerger è stato licenziato. A nulla di fatto è servita la stagione più vincente della franchigia degli ultimi 12 anni.
TO THE NEXT LEVEL
Una follia a stagione appena conclusa che ha sorpreso tutti. Perchè quando torni a competere per un posto ai playoff dopo un’Odissea di annate nell’anonimato, tutto ci si potrebbe aspettare fuorchè un esonero.
È successo tutto in un attimo. Il neo subentrato nella Hall of Fame Vlade Divac ha ricevuto di fatto pieni poteri nel suo ruolo di general manager. Il proprietario dei Kings, Vivek Ranadivè, gli ha concesso totale fiducia, alla base di un nuovo contratto quadriennale fino al 2023. Nuovi poteri, i suoi, subito evidenti e concretizzati in una rapida successione di licenziamenti. In primis il suo vice, Brandon Williams, poi Chris Clark, da tantissimi anni il responsabile nella gestione dei media e infine l’head coach dei Kings, Dave Joerger.
Dopo aver valutato la stagione appena conclusa, ho realizzato il bisogno di muoverci in una direzione diversa per poter fare il salto di livello che vogliamo fare. A nome di tutta l’organizzazione, voglio ringraziare Dave per il contributo portato a questa squadra, e gli auguro il meglio per il futuro.
Parole tutt’altro che eloquenti, che lasciano dietro di sè dubbi e incertezze. I ringraziamenti di rito accompagnano rapidamente l’ormai ex allenatore fuori dalla porta, verso un immediato sguardo in avanti, verso il futuro. “To the next level”, a detta dell’ex centro NBA. Una dichiarazione che va inevitabilmente a scontrarsi col rendimento di Joerger: dopo 3 anni alla guida di Sacramento quest’anno ha letteralmente trascinato i suoi a competere per i playoff.
La mancata qualificazione nell’ultima settimana di regular season ha lasciato l’amaro in bocca naturalmente, ma al tempo stesso lasciava presagire l’inizio di un percorso da parte dei Kings. Nel segno di coach Dave verso quei playoff che mancano ormai da 12 anni.
PROBLEMI GIA’ DA NOVEMBRE
Il lato sorprendente dei Kings 2018/2019 è stata senz’altro la competitività e lo spirito mostrati alla luce di un team giovane e inesperto. La squadra californiana, a livello di organico, ha raccolto ottimi risultati: quest’anno è stata prima nella lega nel tiro da 2, seconda per tentativi al tiro, quarta per percentuale da 3 e realizzazioni da 2 punti.
Un roster per il futuro, insomma, nel segno di De’Aaron Fox soprattutto (con una media stagionale di 17.3 punti, 3.8 rimbalzi e 7.3 assist in stagione) ma anche in Willie Cauley-Stein, Buddy Hield, la prima scelta Marvin Bagley III e Harry Giles. Le premesse perfette per una squadra promettente per tanti anni a venire. Proprio l’impiego delle nuove leve sarebbe stata la base di screzi fra coach e general manager. Il primo spingeva per un impiego più prudente e mediato, il secondo invece per la costanza, partita dopo partita, verso uno sviluppo rapido ed efficace.
Il finale di stagione di Sacramento, poi, è stato sicuramente meno brillante rispetto al resto della stagione: 17 sconfitte nelle ultime 26 gare disputate e il sogno playoff svanito nell’ultima settimana di campionato. Da qui il malcontento di Divac e di Ranadivé, che ha dato all’ex centro carta bianca per ogni decisione tecnica-manageriale. Decisione che, come detto, ha portato all’esonero di Joerger.
E ADESSO?
La domanda sul successore alla guida dei Kings sorge spontanea. A chi affidare il compito di portare Sacramento al tanto concitato “next level”?
Le speculazioni hanno già preso forma nei giorni scorsi, con una serie di potenziali nomi. In primis un prodotto del Bel Paese, Ettore Messina, attuale assistant coach agli Spurs. A riportare il nome dell’ex allenatore di Virtus Bologna, Real Madrid, CSKA Mosca e della Nazionale Italiana è una fonte autorevole come Zack Love, con un tweet al riguardo.
Un altro famosissimo insider del mondo NBA, il giornalista di ESPN Adrian Wojnarowski, ha invece fatto circolare per primo il nome di Monty Williams. Per lui un passato a San Antonio, l’ex assistant coach di Portland, nazionale Statunitense, Oklahoma City e attualmente vice a Philadelphia.
Il nome più gettonato, tuttavia, sembrava quello di Luke Walton, ex allenatore dei LA Lakers. La stagione dei californiani, nonostante il tanto acclamato arrivo di King James in quel di Los Angeles, è stata ancora una volta deludente e non all’altezza. Nelle ultime ore la matassa si è sbrogliata ancora lasciando senza panchina da capo allenatore coach Messina, a vantaggio proprio di Walton che rimane in California e guiderà il nuovo capitolo del percorso di crescita.