Favore del pronostico, fattore campo e (almeno sulla carta) una migliore qualità nel suo roster e nei mezzi a disposizione. Le premesse intorno a Philadelphia sono state rispettate nel corso di questo primo turno di playoff, con la serie vinta dai Sixers per 4-1. Dopo uno scivolone in gara 1 il team della Pennsylvania ha convinto con quattro vittorie consecutive, dominando e chiudendo i conti in Gara 5.
Una “pratica archiviata”, quindi, questo primo turno per Phila. Al prossimo turno la squadra di coach Brown affronterà i Toronto Raptors. Servirà quel quid in più adesso per chiudere un gap con Raptors e Bucks che questa squadra si porta da inizio anno. Da mina vagante della Eastern Conference a certezza playoff in direzione Finals (almeno di Conference), l’obbiettivo è uno solo: crescere e non fermarsi.
LAMPO PER BROOKLYN
Due modelli di rinascita differenti, reduci da annate buie, oggi nuovamente tra le prime otto della Eastern Conference. Le ambizioni di una franchigia arrivata terza a Est, che quest’anno punta almeno alle semifinali contro una squadra che mancava ai playoff da cinque anni. Un team, Brooklyn, rinato dalle macerie del clamoroso flop del monte salari più alto della lega, con Pierce, Garnett, Williams, Johnson e Lopez fra le proprie fila.
Il destino, insomma, sembra sorridere in toto ad una sola squadra. Ma a Gara 1 arriva la sorpresa che non ti aspetti. I Nets si prendono il fattore campo vincendo il primo confronto coi Sixers, a Philadelphia.
Il merito di Brooklyn è stato senza dubbio quello di aver portato le sorti dell’incontro dove volevano fossero portate. Un dominio tattico, quello degli ospiti, di fronte al quale coach Brown non è mai riuscito a rispondere. Non sono bastati i 36 punti di Jimmy Butler, perchè la risposta da parte dei compagni è stata di fatto inesistente. Disastrosa la prestazione di Simmons (9 punti, 7 rimbalzi e 3 assist) in particolare, insieme a quelle di Redick e Harris, con la testa ben lontana dalla dovuta concentrazione richiesta ai playoff.
Un Well done doveroso, quindi, alla squadra di Kenny Atkinson, cui è riuscito tutto quello che aveva preparato. Le prestazioni offensive di D’Angelo Russell (26 punti, MVP degli ospiti) e Caris LeVert (23 punti dalla panchina) e alla solidità dei veterani Ed Davis (12 punti, 16 rimbalzi) e Jared Dudley hanno reso possibile questa prestazione.
RISCOSSA PHILA
La vittoria in Gara 1 ha dato morale al team di New York, dando il via a una serie fatta di provocazioni dentro e fuori dal campo. Un fattore, questo, che ha contribuito a far abbassare la guardia ai Nets, adagiandosi sugli allori di un ottimo esordio. Lasciando campo aperto, inevitabilmente, alla riscossa di Philadelphia, che dopo il pessimo inizio ha riorganizzato il proprio gioco, portandosi sul 4-1 che ha chiuso i conti.
145-123, 115-131, 108-112, 122-100. Quattro gare più o meno combattute, quattro vittorie. Un dominio netto di fronte al quale Brooklyn non ha potuto nulla.
Gara 5 su tutte ha sentenziato il definitivo tracollo dei Nets. Il pubblico della Wells Fargo Center si è fatto particolarmente sentire, specialmente ogni volta che Joel Embiid lo ha chiamato a raccolta, come successo dopo la tripla del +24 che ha definitivamente chiuso i conti. I Sixers in apertura di secondo tempo si sono portati addirittura sul +39.
Ben Simmons e Joel Embiid hanno guidato la serata di Phila. Quest’ultimo, in particolare, dopo la vittoria ha lanciato la carica in vista del prossimo turno contro Toronto.
Procediamo una partita alla volta. Ma sappiamo che possiamo vincerle tutte, abbiamo il talento e la capacità di farlo. Ci vorrà tantissimo impegno, l’NBA è piena di ottime squadre e ora ne incontreremo una (i Raptors), come non sarà facile poi affrontare una fra Boston e Milwaukee. Poi toccherà all’Ovest e non sarà per nulla facile.
NETS: UNA STAGIONE DA INCORNICIARE
Un brutto epilogo di stagione per Brooklyn, a fronte di una serie di sconfitte nette ed eloquenti, che hanno evidenziato i limiti di una squadra grezza e da plasmare negli anni a seguire.
La stagione, tuttavia, è da considerarsi più che positiva nel complesso. Dopo un inizio difficile in regular season (il parziale di 8-15 di metà dicembre lasciava mal sperare) il team di coach Atkinson ha saputo reagire al meglio. Spinta, in particolare dal talento dell’All Star D’Angelo Russell. Per lui una media 21.1 punti, 3.9 rimbalzi e 7.0 assist in 80 incontri che gli sono valsi la candidatura a Most Improved Player di quest’anno.
Le sue parole nel post partita di Gara 5 sanno di amarezza e rimpianti.
Hanno fatto quello che hanno voluto prima ancora che potessimo salire a bordo. Non abbiamo mai risposto: sono sorpreso dal fatto che non siamo scesi in campo con più grinta e voglia di combattere.
In un match ricco di tensioni fra le due squadre (Jared Dudley, sommerso di fischi e di cori “Dudley sucks!” dal pubblico di Philadelphia) alla fine ha prevalso la sportività. Coach Atkinson, infatti, ha addirittura riconosciuto i Sixers come candidati al titolo: “Sono destinati a grandi cose: onestamente, possono giocarsela con tutti anche alle Finals”.