È una notte NBA particolare quella appena passata per le sole tre partite giocate che dovevano far posto alla serata degli Oscar. Gli Accademy Awards è un altro dei tanti momenti in cui l’America si ferma per omaggiare i migliori di una categoria e questa volta il cinema ha premiato Spike Lee con la sua prima statuetta in una serata magica.
Al Madison Square Garden i New York Knicks hanno battuto i San Antonio Spurs sostanzialmente dominando e ponendo fine a una striscia di 18 sconfitte interne consecutive, ovvero la terza più lunga della storia nello sport professionistico americano. Di certo c’è stata la connivenza degli Spurs, che una partita oscena per far imbestialire Popovich non se la negano mai, ma al Garden è stato davvero spettacolo con tante evoluzioni sopra il ferro, un Dennis Smith Jr da 19 punti e 13 assists, assieme a un Dotson da 27 punti con 8-13 da tre punti. Per ironia della sorte, però, la vittoria è arrivata proprio nella serata in cui il classico posto in prima fila che ospita Spike Lee da tempo immemore era vuoto, perché il regista era occupato nella Los Angeles nemica per i suddetti premi.
Samuel L. Jackson had news for Spike Lee, THE KNICKS WON! 😂🤣 pic.twitter.com/7hjvEkjJBd
— Dime (@DimeUPROXX) February 25, 2019
Quando l’amico Samuel L. Jackson si è recato sul palco per annunciare i vincitori, ha voluto esordire dando la buona notizia all’amico Spike:
Sono contento tu sia seduto perché volevo annunciare a tutti che i Knicks hanno vinto. Ripeto, i Knicks hanno vinto!
Neanche il tempo di festeggiare la vittoria, che per Lee ne arriva un’altra con la tanto attesa statuetta degli Accademy awards per BlacKkKlansmann che ha ritirato sfoggiando un paio di Jordan dorate disegnate appositamente per lui e per l’occasione. Nello speech di ringraziamento ha parlato poco di Knicks e molto di temi sociali concludendo con:
Facciamo la cosa giusta.
Riferendosi all’elezione del presidente degli Stati Uniti del 2020. Nel frattempo i suoi Knicks hanno fatto, per una volta, la cosa giusta vincendo un match e ora si può tornare alla corsa per Zion Williamson senza la spada di Damocle dei record.