Pochi giorni di Free Agency e il volto della NBA è già sostanzialmente rivoluzionato. La Baia non è più il centro del mondo, gli occhi ora stanno su Brooklyn mentre i Lakers osservano e attendono. Vincitori, vinti e rimandati: la nostra analisi di questo scoppiettante inizio di mercato.
HELLO BROOKLYN
Poco da dire, i Nets sono il nuovo centro della Nba con il doppio colpo Kevin Durant – Kyrie Irving, contornato da Deandre Jordan e Temple.
I movimenti parlano da soli: 141 milioni in 4 anni a Irving, reduce da una esperienza fatta di alti e bassi a Boston ma dall’evidente classe e caratura da superstar. Probabilmente ha sofferto troppo l’assenza di una spalla superstar e non è un caso che andrà insieme a KD nella grande mela.
Durant incassa 164 milioni in 4 anni, meritati e in fondo se non dai il massimo a lui a chi lo dai? Tuttavia non privi di rischi visto il pesante infortunio che lo costringerà a saltare la prossima stagione. Gli interrogativi riguardano soprattutto il ritorno e le condizioni del 35, il primo anno di questa nuova era sarà di transizione ma anche di consolidamento.
NEW DAY IN THE BAY
Perso KD, salutato Andre Iguodala gli Warriors ripartono dalla conferma degli Splash Brothers (epico annuncio di Klay su Instagram) e dalla bizzarra aggiunta di D’Angelo Russell.
Sacrificato sull’altare di KD l’ex Lakers arriva nella baia forte di una stagione sontuosa e di una convocazione alla partita delle stelle, ma le perplessità non mancano.
Potrà convivere con Steph? Al ritorno di Klay partirà dalla panchina? I piani di Kerr per la squadra sono ancora un mistero, nel mentre la panchina è da ricostruire e c’è un preoccupante vuoto in ala piccola. La sensazione è che nella baia i lavori siano solo all’inizio.
KNICKS FLOP
Niente da fare, anche a questo giro i New York Knicks hanno mancato tutti gli obiettivi. Si parte dalla delusione del Draft (Barrett non è male ma si aspettavano tutti Zion), anche se non ci sono colpe particolari: non arriva KD non arriva Irving, niente Butler e Kawhi pare lontanissimo.
Il mercato dice: Randle, Payton, Portis ,Bullock e Gibson, perdendo Porzingis a febbraio. Delusione pazzesca acutizzata nel vedere i rivali di Brooklyn piazzare il doppio colpo e la sensazione è che sia una di quelle batoste da cui non ti riprendi e che dovrebbe far ragionare seriamente chi di dovere sui problemi di questa franchigia.
KEMBA, JIMMY E I NUOVI SIXERS
Cambia casacca Kemba Walker che sostituirà Irving a Boston. Aggiunta interessante ma è tutta da verificare l’intesa con Stevens, il quale è chiamato chiaramente ad alzare il proprio livello nella gestione delle superstar.
Si muove anche il terremoto Jimmy Butler che finisce a Miami, la quale riesce a scaricare il contratto di Whiteside (Portland) ma deve ancora piazzare Goran Dragic per lanciare il nuovo corso post-Wade.
I Sixers rinunciando a Butler rinnovando a cifre pesanti Harris e inseriscono Horford con un discutibile contratto da 109 milioni in 4 anni. È notizia di queste ore anche la trattativa di rinnovo per Ben Simmons, vicino ad intascare un altro massimo salariale che farà molto discutere, soprattutto per le lacune balistiche dell’australiano.
A Redditor points out that Jimmy Butler is unwittingly retracing the steps of Andrew Cunanan: pic.twitter.com/pJKhRvXx1m
— Nate Jones (@kn8) July 1, 2019
KAWHAITING
Per finire siamo tutti qui, specialmente Los Angeles, ad aspettare la decisione di Kawhi Leonard. I Lakers aspettano per sognare i nuovi Big 3, i Clippers vogliono chiudere con una stella un roster già molto solido, mentre i Raptors sognano il repeat.
Kwahi in tutti questo non parla, come suo solito, e capire cosa voglia davvero è materiale per il Professor Xavier