Dopo anni sperimentali, critiche furenti verso Michael Jordan e front office e classifiche penose, gli Charlotte Hornets sono oggi finalmente una piacevole realtà del panorama NBA. Questo avviene grazie alla maturità che pian piano il giovane core imbastito in passato comincia a far vedere, alle conferme di chi era recentemente esploso (Devonte’ Graham), al tanto atteso innesto della terza scelta assoluta LaMelo Ball, che come sperato sta iniettando hype a dismisura, e per l’acquisto a sensazione della offseason, quell’Hayward sovente schiavo dei diktat bostoniani, ma qui libero di esplodere l’innato talento troppo spesso sconfitto da infortuni drammatici!
Un gruppo che finalmente fa sognare
Un bel gruppo, dove alle individualità spiccate nella fase offensiva, corrispondono quelle attente e accorte in quella difensiva! Tale crescita potrebbe spingere nel futuro prossimo qualche stella ad accasarsi in Carolina del Nord, meta finora ripudiata e che ha visto stavolta MJ andare all-in su Gordon Hayward, a prezzi diciamo un po’ esosi, anche perché di superstar disponibili se ne vedevano poche. Le perplessità sul sign and trade quadriennale da 120 milioni non sono mancate, sia per l’età (30 anni) del soggetto, la cui narrativa tecnica recente dava a pensare, che per i molteplici acciacchi che ne rallentavano sempre l’esplosione. Invece ad oggi l’acquisto risulta azzeccato eccome, visto che l’uomo da Butler prende per mano i compagni, condivide gioie e dolori e palesa un linguaggio del corpo inedito, sereno, felice ma pure di rinnovata maturità! Coach Borrego poi, lo lascia sciolto e libero nell’attacco, in modo da usufruire del size advantage e dell’immenso talento di cui dispone, col quale si esibisce in midrange pull up jumper, corner shot, dunk, assistenze e penetrazioni costanti ad alto compimento. A livello statistico l’attuale tornata sorride in ogni categoria, cosa tutt’altro che scontata con uno small ball lineup al suo fianco pregno di individualismi e skill player. È di poche ore fa la notizia di un problema all’anca che lo ha estromesso dalle fasi terminali della sconfitta con Dallas: speriamo non sia l’ennesima beffa!
Oltre a lui è determinante Terry Rozier, former teammate a Boston, la continuità del quale è impressionante e ne fa senza dubbio il top scorer di supplemento, grazie alle percentuali da tre punti (mai così bene in carriera), efficiente in isolamento, ricco di personalità con palla fra le mani nonché leader di gruppo per percentuali dal campo (Ts% a .620)! Lui e Devonte’ Graham, non ancora 27 e 26 anni, sono già i veterani e capitani morali della truppa, col secondo un po’ calante al tiro ma riveduto in difesa e nella gestione del pallone. Ottimo pure l’atletismo che Caleb Martin, gemello di Cody, aggiunge nelle incursioni al ferro. Favolose medie da fuori arrivano poi per merito fra i tanti di PJ Washington e Miles Bridges, veri diamanti grezzi futuristici e tesoretto aziendale assieme a Malik Monk, purtroppo attardato dal covid e poco utilizzato dal coach! L’altro innesto decisivo assieme ad Hayward, che ha modificato in meglio la vita dei calabroni, è certamente quello di LaMelo Ball, cognome importante e “invadente” che è però riuscito a superare le shockanti stats iniziali e prendere per mano l’intera truppa, partendo dalla panchina ma affiancandosi spesso a Graham. Oltre a una grande personalità, di cui si era a conoscenza, il 19enne si dimostra sia anarchico nel flirt offensivo con la tripla doppia, ottenuta (22-12-11) proprio contro suo fratello, superando il record di precocità di Fultz, ma anche scrupoloso e concentrato nel recupero palloni e marcature clutch, ciò che Van Gundy non può certamente dire di Lonzo!