A meno di una settimana dall’inizio della regular season NBA, il solito Wojnarowski twitta la flash news che annuncia il sorpendente tra Bradley Beal e gli Washington Wizards per due anni a partire dalla stagione 2021-22 (nella quale sarebbe scaduto il contratto attualmente in essere), per un totale di quasi 130 milioni di dollari in 4 anni con player option per l’ultimo anno, anticipando di qualche ora i rinnovi (tra gli altri) di Siakam e Buddy Hield. Cosa implica questo rinnovo per il giocatore e per la squadra?
Washington Wizards All-Star Bradley Beal has agreed to extend his deal for two years on a $72M maximum contract, agent Mark Bartelstein of @PrioritySports tells ESPN. Deal includes player option for 2022-23. Total value: 4-years, nearly $130M. Story: https://t.co/ViKhzu5dU9
— Adrian Wojnarowski (@wojespn) October 17, 2019
COSA CAMBIA PER GLI WIZARDS
Per quanto le aspettative di Washington per la stagione appena iniziata non siano delle più rosee, il rinnovo dell’All Star è un’ottima notizia per tifosi e dirigenza, non tanto per quello che la guardia garantisce in campo con le proprie prestazioni (Beal è stato il giocatore con più minutaggio della scorsa stagione), quanto per lo scenario che andrà ad aprirsi al termine di questa stagione, quando Beal potrebbe diventare uno dei diamanti della off-season, con tante squadre pronte ad accaparrarselo per lanciare la volata al titolo: il contratto appena firmato, infatti, mette al riparo i potenziali acquirenti dal cosiddetto “rental” di un solo anno, garantendo almeno due stagioni di Beal senza possibilità di uscita e, di conseguenza, facendone lievitare il valore in sede di trattative per la trade, permettendo a Washington di potere alzare le pretese.
COSE CAMBIA PER BEAL
L’estensione firmata una settimana fa ha un impatto potenzialmente grandissimo anche sul giocatore, che allungando il contratto fino ad almeno il termine della stagione 2022, entrerebbe nel gruppo di giocatori da almeno dieci anni all’interno della lega, che lo renderebbe idoneo per ricevere il cosiddetto “supermax contract” (equivalente al 35% del salary cap) dagli stessi Wizards.
Con molta probabilità, quindi, nel caso in cui Beal dovesse rimanere a Washington fino all’anno della player option, lo stesso giocatore dovrebbe poi rifiutare di esercitare la player option per esplorare il mercato dei free agent e capire veramente quali siano le offerte e le squadre interessate.
Da qualsiasi parte la si esamini, la firma sull’estensione di Beal è una WIN-WIN per le due parti in causa: con il giocatore che si garantisce la possibilità di guadagnare tanti soldi o, in alternativa, di venire ceduto a una contender aumentandone così le possibilità di vincere il titolo NBA. Per Washington, dall’altra parte, tenere la propria stella per almeno altre tre stagioni o cederlo al termine di quella corrente ricavandone asset o contratti di alto livello rappresentano scenari molto interessanti in vista di un rebuilding che, oltre che dalla crescita di Hakimura e dal rientro di Wall, passa anche dal destino di Bradley Beal e sembra l’unica strada percorribile per tornare ai playoff il prima possibile.