NCAA: Williamson fa crack, North Carolina batte Duke

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Williamson

Quando si parla di basket NCAA spesso si parla di tradizione, di alma mater, di giovani stelle, di passione che si tramanda di generazione in generazione. Se a tutto questo aggiungiamo il fascino del derby della tobacco road e la sensazione di Duke chiamata Zion Williamson non parliamo più di una partita qualsiasi, è LA partita.

ZION FA CRACK

Tutto molto bello tutto molto elettrizzante se non fosse che…… dopo pochi secondi di gioco proprio il numero 1 di Duke scivola malamente sul parquet e la partita della più che probabile futura scelta numero uno al prossimo draft NBA finisce ancora prima di iniziare.
Tocca dunque al talentuoso Barrett (prontissimo anche lui al salto nel basket dei grandi la prossima stagione) il ruolo di attore protagonista. Se in attacco la squadra di coach K si arrangia proprio grazie al suo numero 5 e alla buona vena realizzativa di un Reddish decisamente in serata, difensivamente subisce pesantemente la presenza nel pitturato un Maye a dir poco dominante e un Johnson con l’argento vivo addosso. I Tar Heels grazie ad un piano partita fatto di transizioni e circolazione veloce della palla finisce il primo tempo in avanti di 8 lunghezze, passivo per Buke che poteva essere ben più pesante contenuto solamente da un disastroso 1-11 dalla lunga distanza dei bianco azzurri.

UNC COMANDA

Alla ripresa delle operazioni North Carolina riprende da dove aveva cominciato con una Duke che non riesce a ribaltare il risultato subendo la maggiore energia e velocità delle arieti che sono letteralmente su tutti i palloni. White sparacchia e perde spesso palla, ma nonostante questo i ragazzi di Roy Williams arrivano costantemente al ferro ricacciando indietro ogni tentativo di rimonta da parte di Barrett e compagni. Nei minuti finali i ragazzi in blu provano con una punta di orgoglio a mettere in campo maggiore intensità attraverso un pressing tutto campo, ma ormai il divario è troppo ampio e North Carolina sotto gli occhi dell’ex presidente Barak Obama porta a casa una vittoria che non è mai stata in discussione.

Rimane il rammarico per non aver potuto assistere ad una partita ad armi pari, troppo pesante l’assenza della stella Zion Williamson, va comunque dato il merito a Maye e compagni che hanno giocato una gara tatticamente perfetta e che ha messo in campo una voglia di vincere maggiore rispetto a Duke