Alla presentazione di Mirotic, presso lo Starhotels di Piazza Fontana a Milano, si percepisce tutta la soddisfazione della società di essere riuscita nel portare a Milano il giocatore più forte d’Europa e quello più conteso durante tutta l’estate appena trascorsa.
Ed è lo stesso Mirotic che dichiara: “Sono molto felice oggi di essere qui, di iniziare a lavorare e non vedo l’ora di cominciare questa stagione. Un grande onore indossare la maglia dell’Olimpia, oggi è un grande giorno per me e la mia famiglia. C’e stato un primo contatto tra il mio agente e Stavropoulos, poi è seguita una conversazione con Messina che mi ha parlato della società e delle varie opzioni in campo e infine con Melli, Hines, Shields e Pangos che mi hanno dato il benvenuto”.
Parola a Stavropoulos:” Abbiamo avuto il giusto timing per poter arrivare a Nikola ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza le persone che hanno permesso questo, il sig. Armani e il sig. Dell’Orco.”
Sempre Mirotic su coach Messina: “Ha creduto in me quando ero giovane. Non era facile per un giovane arrivato al Real Madrid dal Montenegro, ma ricordo che mi diceva Vedo che lavori duro. Adesso non posso farti giocare, ma verrà la tua occasione e dovrai sfruttarla. È arrivata e da allora ci siamo incontrati tante volte in NBA e sono sempre stato in contatto con lui. Ora voglio qualcosa in più, perché non abbiamo finito il lavoro. Per me è un onore giocare per lui e lottare per questo allenatore. Una bella sfida e voglio dare il massimo per aiutare lui e la squadra. È uno dei migliori coach che ho mai avuto, uno dei 2/3 migliori allenatori della storia dell’Eurolega“
Sul campionato italiano: “Credo sia una lega che sta crescendo e diventando molto competitiva. Ci sono molti ottimi giocatori, anche americani che conosco. So che c’è grande rivalità con Bologna, e che incontreremo subito in Supercoppa. Avere una lega competitiva ti aiuta a preparare meglio anche l’Eurolega. Il campionato italiano poi è importante per i giocatori italiani, che avranno minuti e opportunità per crescere e aiutarci in Europa“.
Su come vede la competizione europea: “Tutti gli anni cresce di livello, tutte cercano di crescere, come ha fatto l’Olimpia. Serve anche un po’ di fortuna nel non avere gravi infortuni. Possiamo essere una squadra difficile da battere. Per tornare dove questo club merita di stare, cioè nella parte molto alta dell’EuroLeague. Un onore essere paragonato a Gigi Datome, una leggenda.
Amo la pressione e lavorare sotto pressione. Non mi piace essere in ‘comfort zone’, perché per avere grandi obiettivi non si può essere lì. Lo scorso anno Milano ha vinto lo scudetto, qualche anno fa ha fatto le Final Four di Eurolega. Ho parlato anche con ex giocatori di questa squadra ed ho ricevuto solo parole positive. Sono qua da 10 giorni e sono molto sorpreso, in maniera positiva, da come è organizzato il club, il più vicino possibile ad uno NBA che abbia mai visto in vita mia. Per i giocatori è bello e incredibile“.
Sul suo utilizzo come ala piccola: “Ho parlato con Ettore di questa possibilità. Mi piace questa idea, l’ho già fatto anche in NBA. Anche a Barcellona, anche se poche volte. Quando l’ho fatto le cose hanno funzionato bene. Visto che nella pallacanestro moderna, le difese che cambiano molto ed io so tirare da fuori. Lo sto già facendo un po’ in allenamento“.