Olimpia Milano fa pubblicità a Bologna: strategia o provocazione?

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Credits Olimpia Milano

Mancano poco meno di due mesi al via della stagione di Legabasket, che partirà dal 29 settembre come da calendario, così come si avvicina sempre di più il momento in cui tornerà in campo l’Eurolega. In queste settimane le varie squadre europee hanno costruito buona parte dei roster con cui affronteranno il nuovo anno, cercando di attirare più tifosi possibili all’interno delle proprie campagne abbonamenti. Una pubblicità che in questi giorni ha fatto molto discutere è stata quella della campagna promozionaria avviata dall’Olimpia Milano.

I biancorossi hanno dato il via alla propria campagna abbonamenti dal titolo “A Matter of Love” (una questione di amore) a fine giugno. La vendita è iniziata in prelazione per gli abbonati della scorsa stagione, salvo poi diventare libera a partire dall’11 luglio. Non sono ancora certi i numeri ottenuti dall’EA7 in queste settimane, con la sola eccezione del parterre andato sold out già in prelazione.

Ciò che ha fatto discutere, tuttavia, non sono stati né il motto né i numeri della campagna abbonamenti. Pochi giorni fa, infatti, dei cartelloni pubbliciati di “A Matter of Love” sono spuntati anche a Bologna.

Varie segnalazioni hanno immortalato la presenza dei cartelloni in più punti della città. Da qui è partita la polemica, visto che ovviamente Bologna è storicamente territorio di Virtus e Fortitudo. In particolare modo, come sappiamo bene, negli ultimi anni si è creata una rivalità molto intensa tra le Vu Nere e le scarpette rosse, motivo per il quale i tifosi bianconeri non hanno accolto di buon grado la presenza dei cartelloni.

A questo punto, quindi, sembra lecito domandarsi quale possa essere il motivo dietro gli avvistamenti della campagna abbonamenti milanese a Bologna. È innegabile che la presenza di questi cartelloni risulti alquanto strana e potrebbe essere vista anche come una sorta di provocazione da parte della società lombarda. Che la società abbia davvero pensato di effettuare una mossa del genere, cercando di marcare un territorio “che non le appartiene”? A pensare male, si potrebbe anche credere che questa pubblicità sia una sorta di presa di posizione dopo gli ultimi tre scudetti vinti da Milano proprio contro Bologna.

Sposare questo ragionamento, tuttavia, porterebbe solo ad infiammare l’astio tra le tifoserie e magari anche a episodi di “complottismo” vario. Senza avere molte conoscenze in questo ambito, ma semplicemente guardando la situazione con un occhio esterno, la probabilità più ampia è che semplicemente si stia parlando di una mossa di marketing più aggressiva. Avventata, forse, visto che era inevitabile che si scatenassero delle polemiche una volta individuati i cartelloni in città. Ma con ogni probabilità la scelta è stata fatta in ottica di allargare il brand Armani, e perché no anche quello Olimpia, in una delle città che vive più di basket in tutta Italia.

Cercando di uscire da Milano, una città italiana in cui il basket fa così tanto presa è senza dubbio quella emiliana. Da qui la decisione di estendere la campagna anche sotto le torri. Non escludiamo che ci possa essere stata della leggera astuzia nel farlo, sapendo cosa queste pubblicità avrebbero scatenato, ma non ci spingeremo di certo a seguire la strada della provocazione. Una volta ogni tanto, anzi, sarebbe bene scherzarci su e farsi scappare un sorriso pur davanti a presunte provocazioni. Una sana rivalità, sperando che quella tra la Virtus e l’Olimpia diventi sempre di più tale, si nutre anche di questo.

 

 

 

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