Olimpia Milano, le pagelle di una stagione a metà

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Olimpia MIlano
Alessia Doniselli

In un momento non certo facile e privo di basket giocato (chissà per quanto) proviamo a fare il punto di ciò che è stata la stagione fino a questo momento. Parliamo dell’Olimpia Milano che ha disputato una stagione controversa che avrebbe avuto il giudizio definitivo nella volata playoffs europea ma soprattutto nella post season italiana. Queste sono le nostre pagelle, pur considerando incompleta la stagione, diciamo di voti di fine quadrimestre

Sergio Rodriguez 7: chiaramente il leader dell’Olimpia Milano, ha disputato gare di altissimo livello alternate con momenti di appannamento non da lui. Ha patito un certo utilizzo dovuto alla mancanza di una vera alternative (ne parliamo al capitolo Mack) ma è evidente la classe superiore dello spagnolo. Necessita di una spalla affidabile.

Vlado Micov 7: giocatore che difficilmente fallisce i tiri che contano, i buzzer beater parlano per lui. Glaciale anche se non più fresco come una volta, qualche leggerezza di troppo in difesa e ha patito il fatto di non avere una vera alternativa dalla panchina, anche se Moraschini pare candidato a quel posto.

Luis Scola 6,5 La classe non è acqua, la spiega ancora a tutti in post basso, ma l’autonomia è davvero limitata. Non a caso spesso incide nel primo quarto per poi perdersi nel finale, complice una reattività fisica comprensibilmente in difficoltà. L’Etica del lavoro è evidente, il tiro da fuori cambia il volto delle sue partite e di Milano.

Piccola nota personale: troppe volte l’ho visto cadere nelle finte di tiro degli esterni, mi ha sempre stupito vista la sua esperienza.

Kaleb Tarczewski 7,5 lo premio con un voto alto per come è cresciuto durante la stagione trasformandosi a pieno titolo in un solido centro di Eurolegue. I passaggi del chacho lo aiutano molto ma è cresciuto notevolmente nelle letture e nella posizione difensiva. I falli sono calati, anzi spesso è poco tutelato dagli arbitri. Senza di lui al centro Milano crolla. Rimarrà?

Michael Roll 5,5 soldatino che esegue il compito ma troppe volte ha mancato l’opportunità. Non sono mancate le partite positive ma la sensazione è che dovesse dare quel qualcosa in più soprattutto con la squadra corta causa infortuni. La sensazione è che non riesca a dare quello step in più. Rimandato

Nemanja Nedovic 5 Non ce ne voglia il giocatore serbo, ma gran parte del suo voto è dovuto alla condizione fisica. Troppi infortuni troppo poco continuo in campo, il talento è evidente e se sano parliamo praticamente di un top player, il problema è che è fermo tante troppe volte. A Milano non c’è un altro giocatore come lui e questo si è notato, probabilmente bisognava tutelarsi di più. Peccato

Jeff Brooks 6 Inizio di stagione brillante, micidiale dall’arco, sembrava aver trovato la giusta continuità. Poi qualche problema fisico e la “depressione” nel gioco citata da Messina. Prima dello stop della stagione era totalmente ai margini delle rotazioni, perchè? Ad oggi difficile spiegarlo, ma era in netto calo.

Riccardo Moraschini 7 Premiamo la crescita e la grande volontà dell’ex Brindisi che ha dimostrato di partita in partita di poter apprendere e crescere anche in questa fase della sua carriera. Etica del lavoro indiscutibile Morasca ha preso spazio piano piano trovando la su dimensione e partite importanti (vedi Panathinaikos), un grande peccato il grosso infortunio muscolare che o ha fermato in un momento di grande forma. Al ritorno si è presentato caldissimo dimostrando come la sua carriera Europea possa svoltare con la sua difesa e il tiro da 3. Il tiro è ancora da migliorare ma se trovasse continuità potrebbe essere un solido 3&D. Tassello importante.

Amedeo Della Valle 5 l’ex Reggio emilia è arrivato a Milano per essere un elemento solido dalla panchina in Europa e un trascinatore in Italia. In Europa non è andata come si voleva, ma non sono mancate alcune prestazioni importanti, ma in Italia qualcosa decisamente non va. Spiace dirlo perchè Amedeo ha qualità ma era richiesto un rendimento sicuramente superiore e si è visto davvero troppo poco. Saprà ritrovarsi?

Keifer Sykes 6 Arriva per tamponare la partenza di Mack, ci mette volontà e porta un po di talento, ma è pur sempre alla prima in Euroleague. È, come detto, un correttivo e difficilmente proseguirà la carriera a Milano. Ha fatto il suo.

Paul Biligha 6 volenteroso, atletico e autore di alcune stoppate incredibili. In Europa quando chiamato in causa dimostra di poter invertire il trend difensivo, mentre in Italia è un solido elemento dalla panchina. Sembra però fallito il tentativo di Messina di trasformarlo in un 4, senza tiro da fuori è una soluzione impraticabile nel basket moderno.

Arturas Gudaitis 5,5 stagione con l’asterisco per via del rientro dal grave infortunio al ginocchio, al quale si è aggiunto il problema alla mano. Lampi del vero Gudaitis ma anche tanti tanti minuti in evidente difficoltà. Sembra giocare con una marcia in meno, la reattività non è quella a cui ci ha abituato. È una annata cosi, era preventivabile, sarà da osservare la prossima (occhio all’Nba Escape)

Andrea Cinciarini 6 Gioca poco ma si fa sempre trovare pronto. Mai una parola fuori posto, mai un polemica, sempre vicino alla squadra anche se ai margini. Capitano.

Shelvin Mack 4 la nota dolente del mercato, doveva essere la stella da affiancare al Chacho, il playmaker difensivo e di grande esperienza, ma si dimostra totalmente impreparato al basket europeo. Saluta e vola a Gerusalemme, facendo un evidente passo indietro. Sarà ricordato a lungo come il grande errore di Ettore Messina.

Christian Burns sv difficile dargli una valutazione, ha giocato davvero poco. Se chiamato in causa c’è, ma è costantemente ai margini.

Aaron White 4 seconda nota dolente del mercato. Delusione pazzesca, e pesa ancora di più perchè abbiamo visto tutti che giocatore era allo Zalgiris. Esplosività 0, reattività 0, tante occasione mai sfruttate e la sensazione di essere totalmente fuori dal contesto. Probabilmente non adatto al sistema Messina ma non può essere una scusante, era lecito aspettarsi qualcosa di più, anche dal lato caratteriale. Andato via con qualche polemica nei mesi successivi. Grossa delusione, forse più di Mack.

Ettore Messina 5-6,5 doppio ruolo doppia valutazione. Come presidente e quindi valutando il mercato (concordato con il General Manager) la valutazione non può essere positiva. Le delusioni Mack e White, l’aver sottovalutato i problemi di Nedovic hanno esposto Milano a certi problemi strutturali difficilmente risolvibili a stagione in corso, e questo è grave anche perchè ormai conta quasi più come costruisci la squadra di come la alleni.

Come allenatore ha tenuto molto unito il gruppo riuscendo a preparare bene le partite pur essendosi limitato da solo le opzioni a disposizione (e questo però non può essere una scusante). La valutazione su Ettore Messina, o meglio , sul progetto Ettore Messina, a mio parere deve essere fatta su base pluriennale, perchè cosi sono fatti i progetti e se cestinati dopo mesi non sono tali. Chiaramente la prossima estate e la prossima stagione saranno sotto la lente d’ingrandimento

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Dario Destri
Da un decennio abbondante presenza fissa al seguito dell'Olimpia Milano. Tanta Euroleague con due Final Four nel curriculum. Oltreoceano il cuore batte per i Suns, folgorato in gioventù dalle gesta di Steve Nash. Non chiedetemi di Dragan Bender

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