Olimpia Milano, Micov: “La priorità è la sicurezza, non solo nel basket, ma alla vita in generale”

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Vlado Micov
Foto di Alessia Doniselli

A pochi giorni dall’inizio della Supercoppa 2020 Vlado Micov, ala dell’Olimpia Milano, ha rilasciato una lunga intervista al sito serbo Nova.rs nella quale ha parlato dell’attuale situazione del basket in Italia e in Europa e di tutte le nuove procedure che attendono gli atleti prima di poter scendere nuovamente in campo.

Sulla preparazione della squadra milanese il serbo si è espresso in questo modo:

Penso che stiamo facendo un buon lavoro contando la preparazione e tutto quanto è accaduto con la pandemia, l’isolamento, la lunghissima pausa ed il graduale ritorno in campo. Abbiamo anche sette nuovi giocatori che si stanno inserendo.

Vlado Micov
Alessia Doniselli

Vlado Micov ha poi espresso la sua opinione sulla “nuova” Supercoppa che vedrà Milano esordire contro l’Acqua San Bernardo Cantù il 27/08 e sui protocolli obbligatori per i giocatori:

Saranno una sorta di partite di preparazione. È un bene la divisione territoriale, per noi il viaggio più lungo è di circa un’ora e mezza.

Purtroppo non ci saranno i tifosi, il basket si gioca per loro. Nel palazzo possono essere presenti solo 125 persone, giocatori compresi. Ma, d’altra parte, la priorità è la sicurezza sanitaria, non mi riferisco solamente al basket, ma alla vita in generale.

Dal mio ritorno in Italia sono stato testato quattro volte e ci saranno altri test prima della Supercoppa. Ci sono anche un po’ di documenti, ma non è semplicemente possibile fare altrimenti se vogliamo iniziare la stagione.

Il giocatore di Milano ha anche parlato di Eurolega, il cui inizio è programmato l’1 Ottobre, e della bolla messa in atto in NBA che però sarebbe impossibile da praticare in Europa:

È tutto una novità. A partire dalla lunghissima pausa, che purtroppo ha lasciato il segno su alcune squadre con brutti infortuni. Speriamo di evitare tutto questo, bisogna stare estremamente attenti.

Dovremo vedere come attraversare i confini, se avremo un’eccezione alla quarantena o se saremo in una sorta di quarantena dal decollo all’hotel fino al ritorno a Milano. Ci sono molti dubbi, ma anche tempo, più di un mese. Vedremo

In NBA la bolla ha funzionato perché tutte le squadre provengono dallo stesso paese, tranne una. Inoltre, non ci sono i campionati nazionali. In primo luogo quante città potrebbero fornire campi di allenamento per 18 squadre? E cosa succederebbe ai campionati nazionali a cui partecipiamo tutti?

La più grande speranza di Micov è che venga trovato un vaccino il prima possibile:

Speriamo. Fino ad allora dovremo prenderci cura di noi stessi, perché è l’unico modo per prenderci cura anche dei nostri cari. Capisco qualcuno sia infastidito perché è una situazione non certo ideale, ma il mancato rispetto delle regole non è un modo per esprimere protesta o ribellione. Facciamo quello che serve a cominciare dallo stare attenti e dal ridurre al minimo il rischio per la salute.

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d.vennarini
Diego nasce il 10/02/2000 a Pesaro. Fin da quando è solo un bambino coltiva la sua passione per la scrittura e per lo sport. Il suo obiettivo è quello di trasformare queste sue passioni in un vero e proprio lavoro. Al momento scrive per Dunkest e Backdoorpodcast.

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