L’Olimpia Milano crolla malamente ad Atene perdendo 79-62 contro il Panathinaikos. Partita indirizzata fin dal principio con Lessort e Mitoglou a fare il vuoto sotto mentre l’Olimpia stenta in attacco contro la difesa dei padroni di casa. Hernangomez sale in cattedra mentre l’Olimpia rimane piatta in termini di energia con il solo Mirotic a cercare la fiammata.
Il secondo tempo è sostanzialmente un no-game con l’Olimpia ferma in un atteggiamento passivo mentre l’intensità di Jerian Grant e compagni fa il vuoto per una comoda vittoria che sa di umiliazione per i biancorossi.
PANATHINAIKOS
Kalaitzakis 6,5: solido difensivamente a un paio di giocate importanti.
Vildoza SV
Moraitis NE
Balcerowski NE
Papapetrou NE
Grant 8: dominante in difesa, costruisce benissimo per i compagni e quando conta si mette in proprio con giocate di ottima lettura.
Nunn 7: al tiro piuttosto male ma crea sempre vantaggio che poi vengono sfruttati dai compagni.
Lessort 7,5: ha più energia di tutta Milano messa insieme, bravo a non calare di intensità anche con tanti falli a carico.
Antetokoumpo 6,5: sfrutta l’atletismo e fa un paio di azioni da spettacolo.
Grigonis 7,5: chirurgico al tiro, bravo a punire ogni disattenzione.
Hernangomez 7: primo tempo di livello stellare, poi rallenta. Ma ha dominato quando contava.
Mitoglou 6,5: inizia fortissimo poi rallenta insieme a Hernangomez.
OLIMPIA MILANO
Lo 4: al momento è in condizioni impresentabili in Europa.
McGruder 5,5: sgomita e difende, ma il tiro proprio non va.
Poythress 5: l’unico che lotta vicino al ferro ma in difesa è un buco costante.
Tonut NE
Melli 5: non trova mai il ritmo e in difesa non brilla come al solito.
Napier 5,5: serviva una gara di personalità per sperare nella vittoria ma di fatto non spicca mai trovando solo qualche giocata estemporanea.
Flaccadori 4,5: fatica a tenere il campo, continua la fase di calo in Europa.
Hall 6: uno dei pochi a lottare su entrambi i lati del campo.
Shields 5,5: la difesa del Panathinaikos lo annulla per lunghi tratti della partita.
Mirotic 6: lampi di talento che tengono viva Milano nel primo quarto. L’unico a mostrare la giusta voglia di lottare.
Hines 5: tantissimo mestiere ma contro superatleti come Lessort fa evidentemente fatica.
Voigtmann 3: c’è o non c’è quasi non fa differenza. Invisibile in campo in una gara dove servirebbe aprire il campo con un lungo dall’arco. Si limita a fare la sponda completamente passivo al match