Olimpia-Virtus: perché vincerà Bologna?

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Olimpia Virtus

Domenica alle 17.30 andrà in scena al Mediolanum Forum Olimpia-Virtus, sfida di andata di LBA e prima riedizione nel torneo della serie finale della scorsa stagione. Non sarà una sfida al vertice, considerata la classifica che accompagna la palla a due del round 11 di Serie A, ma è il confronto sul campo tra le due squadre oggettivamente più solide e attrezzate della pallacanestro italiana. Basandosi sui dati di Synergy, le statistiche registrate da entrambe nelle prime 10 gare di LBA e raccolte da Hack a Stat e sulle contingenze attuali, ecco i motivi per cui “sarà” la Virtus Segafredo Bologna a uscire vincitrice dal confronto arbitrato dalla terna Lanzarini-Mazzoni-Valzani.

STRENGTH IN NUMBERS

1° per efficienza offensiva (120.4 di Offensive Rating), a ridosso delle migliori per efficienza difensiva (solo Brescia e Napoli hanno un Defensive Rating migliore del 104.9 virtussino), 2° per differenziale parametrato sui 100 possessi (+15.6, 0.2 in meno della Germani Brescia), 2° per True Shooting (61%, alle spalle solo dell’insostenibile 62% della Vanoli Cremona), miglior Rim Frequency al pari di Venezia (22%) e 2° per Assist% dietro a Trento (57% a 55%), indice di un attacco collettivo che mette ognuno nelle condizioni di rendere al meglio: prendere una qualsiasi tra le statistiche avanzate sopra citate per comprendere quanto l’impatto della Virtus sull’LBA sia in linea con la profondità del roster e delle variabili a disposizione di Luca Banchi e del suo staff.

PRESSIONE SULLA PALLA

Uno degli aspetti del gioco che la Virtus invidia all’Olimpia può essere la gestione dell’entrata in azione nei giochi: non deve ingannare la discrepanza delle medie delle palle perse totali, ma comunque il rapporto tra turnovers e possessi totali è leggermente a favore di Milano, più abile nel modulare il ritmo della gara e concedere meno extrapossessi (14% di Turnover Ratio per l’Olimpia, 15% per la Virtus). A fare da contraltare, però, è un punto di forza bolognese ancor più marcato, che ben si dovrebbe mescolare con quello milanese: l’11.8% di Steal Ratio dei quintetti di Banchi è superiore di 3 punti percentuali alla media di LBA (8.8%, Milano si situa sul 9.0%). Una squadra che perde leggermente meno degli altri il pallone contro una che lo recupera molto più di tutti: il matchup sorride alle Vu Nere.

IL GIOCO È BELLO PERCHÉ È VARIO

La bontà della costruzione del roster e dell’utilizzo che ne sta facendo lo staff di Luca Banchi si dimostra anche nel trovare continuamente la risposta migliore agli interrogativi posti dalle difese avversarie. Oltre ai tiri sugli scarichi, prima opzione cavalcata da Bologna grazie alla creazione degli esterni e di Shengelia, la faccia della Virtus in LBA è un magnifico caleidoscopio: la seconda scelta più adoperata può essere la transizione (a Scafati e a Cremona) o i P&R gestiti dal palleggiatore (le ultime 3 gare e l’esordio casalingo con Varese), il post-up (a Trento) o i tagli (con Sassari e Treviso e al PalaBarbuto di Napoli). Sempre reattiva ad adeguarsi alle scelte, rispondendo con altrettante scelte efficaci.

TIRI DIFFICILI? SOLO SULLA CARTA

Che la Virtus Bologna sia un’eccellenza nel realizzare nei pressi del ferro non sorprende più di tanto, considerando anche la disparità fisica e atletica che possiede nei confronti del resto della LBA che non si chiami Olimpia Milano o Reyer Venezia, entrambe non ancora affrontate in campionato: convertire i 26.0 possessi medi a gara nel pitturato (94° percentile) con 1.34 PPS la inserisce nell’élite italiana (88° percentile). A fare ancora più rumore è la realizzazione dei tiri presi non dal palleggio, specie se contestati da un difensore: 8.9 tentativi a gara e un clamoroso 1.26 PPS (94° percentile), addirittura superiore alla media globale di tutti i Catch&Shoot, “open” compresi (1.23 PPS). Non solo fisico, ma talento individuale come nessun altro.

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