Panathinaikos-Virtus: chi la dura la vince, EuroLeague GamePlan

La chiusura del secondo double round di EuroLeague di scena a O.A.K.A è tra due squadre reduci da vittorie casalinghe, sofferte ma più che meritate, che ne hanno saggiato la solidità mentale più che tecnica. Panathinaikos-Virtus Bologna approcciano il Round 9 con diverse incognite, dettate principalmente da alcuni infortuni negli uomini chiave, che stanno determinando un leggero rimescolamento nelle rotazioni, e dalla gestione della seconda gara di EL nel giro di 48/72 ore. Su come verranno gestiti i minutaggi e le strategie di Ergin Ataman e Luca Banchi, possesso dopo possesso, si concentrerà l’analisi di GamePlan.

Premessa fondamentale: presenza e assenza dei giocatori in campo potranno non necessariamente essere dettate dal rendimento in campo, quanto dalle risorse fisiche individuali (nello scorso doppio turno del Pana Vildoza è passato da 19′ a 27′, Sloukas da 22′ a 32′, Grigonis da 22′ a 34′, Juancho da 20′ a 14′ Guy da 18′ a 5′ e Mantzoukas da 19′ a 8′; in quello della Virtus Lundberg da 6′ a 19′, Mickey da 18′ a 27′ e Abass da 12′ a DNP).

Prima di iniziare, qualche nota tattica e qualche dato prelevato da Synergy sul Panathinaikos:

  • Nonostante la 6° percentuale da 2 (55.8%) e la 7° da 3 (37.2%) e un pace nella media (70.5 possessi per 40′), l’efficacia offensiva del Pana non è tra le migliori: 110.8 è il 12° Offensive Rating di EuroLeague. Il dato deriva principalmente da rimbalzi e palle perse: se il Panathinaikos raccoglie sostanzialmente le stesse carambole totali della Virtus (32.5 a 32.4), sono quelli che lascia agli avversari a garantire possessi extra letali (35.3, 4° peggior dato di EL); per 100 possessi, inoltre, sono 20.1 le palle perse dei Greens, quasi 2 in più dei bolognesi e meno solo di Valencia e Milano nella competizione. La natura del Panathinaikos è di cercare immediatamente i crossmatch (accoppiamenti tra ruoli diversi generati non da blocchi o set a metà campo ma dal rientro in transizione), giocare il P&R con un blocco generalmente oltre la linea dei 3 punti e spezzare l’eventuale “double the ball” con lo stesso palleggiatore: scelte dall’alto potenziale creativo, ma dall’altrettanto elevato tasso di rischio.
  • La stessa pressione sulla palla tanto subita dai greci è in realtà anche la principale risorsa difensiva del roster di Ataman: il 110.6 di Defensive Rating è il 6° di EuroLeague. Nonostante sia la terza peggior squadra per rimbalzi difensivi controllati (71.5 DREB%), è nel generare palle perse che il Panathinaikos registra cifre notevoli: 15 turnover procurati a gara sono il 2° valore, così come il 20.6% di TOV%. Buona parte del merito è data dalla versatilità delle coperture sui P&R avversari, non esattamente la scelta più cavalcata da Bologna ma comunque fonte primaria di attacco per qualsiasi squadra di EuroLeague: show e hedge con Lessort, drop con Antetokounmpo e Balcerowski, switch con Mitoglou force the middle sui P&R laterali.
  • Le uniche tre aree di gioco in cui il Panathinaikos ha mostrato sino a qui tutti i brani del proprio talento offensivo sono i P&R conclusi dal palleggiatore (1.063 PPP, 94° percentile), i rimbalzi offensivi (1.364 PPP, 94° percentile, ma su 4.1 possessi a gara) e gli isolamenti (1.031 PPP, 94° percentile, ma su 4.0 possessi per partita).
  • Altro dato curioso, che indica la bontà e la varietà dei trattatori di palla del Pana: la squadra di Ataman è 2° nella classifica dei falli subiti per 40′ (21.5), mentre è penultima in quella dei falli commessi ogni partita (17.0). Il primo dato è foraggiato certamente dalla tendenza ad attaccare dal palleggio anche quando la difesa opta per il closeout: Grigonis, Mantzoukas e Grant prediligono il centro dell’area alla linea di fondo, caricando spesso così di falli le difese avversarie; il secondo, invece, è edulcorato dalla gestione non sempre lucida di Lessort e dei lunghi sullo short roll, tanto atletici nell’anticipare l’arrivo del tag dall’angolo quanto confusionari nell’adeguarsi al corpo contro cui vanno incontro se l’aiuto è portato coi tempi giusti. La Virtus? Bologna è la squadra sia più premiata dai fischi arbitrali (21.6 fischi a favore sui 40′) sia quella più oggetto di fischi contrari (20.6 falli fatti a gara).

Massimiliano Bogni
Massimiliano Bogni
Hoosier. Bergamasco. Atalantino. Iscritto a Lettere Moderne in UniMi. A seconda del contesto, non necessariamente in quest'ordine. Sempre in attesa di recuperare da terra ogni briciolo di sport.