Un paio di anni fa si parlava già di Paolo Banchero come un ottimo prospetto, tra i migliori della sua high school class, e in ottica NBA. Una power forward ben messa fisicamente, cresciuta giocando anche a football, con un buon tiro dalla media. Un giocatore soprattutto interno, in grado di fare la voce grossa in post e mid-post. Ventiquattro mesi dopo, trascorsi a giocare capelli al vento ad ogni occasione, Banchero è decisamente un altro giocatore. Un all-around di 2.10 – Sì, pare che Paolo sia cresciuto qualche cm…, da posizionare ovunque sulla scacchiera.
Il suo progetto è sempre stato questo.
Hesitation, step back, isolamento, visione di gioco e un jumper che trova sempre più spesso il fondo della retina.
La ‘convalida’ definitiva sulla sua evoluzione è arrivata pochi giorni fa da Jonathan Givony di Espn, che lo ha inserito al N.1 nel Mock Draft NBA 2022.
“Banchero potrebbe giocare in NBA domani senza subire dal punto di vista fisico. Ha ha modernizzato il suo skillset in modo significativo dall’inizio della pandemia”
Paolo ha attribuito i meriti dei suoi miglioramenti dal perimetro alle tante ore passate con i tanti atleti NBA dell’area di Seattle.
literally! and they all made me bring it up, initiate offense, come off PnR, and make live game decisions w ball in my hands even when i jus wanted to catch in tha mid post😅 can’t stress enough how much they’ve helped me. now i’m more than comfortable doing all those things🤙🏽 https://t.co/ioD3LTIJzE
— Paolo (Paul-Oh)🇮🇹 (@Pp_doesit) April 20, 2021
Mi facevano portare palle, iniziare l’attacco, giocare il pick’n’roll e prendere decisioni palla in mano durante la partita. Io invece volevo solo giocare dal mid-post (che rimane tra le migliori armi del suo arsenale). Non posso sottolineare abbastanza quanto questo mi sia stato utile, ora mi sento veramente a mio agio quando attacco dal perimetro.
Prima del Draft NBA 2022 c’è una stagione da giocare a Duke alla corte di coach Mike Krzyzewski. Il leggendario Coach K, alla guida dei Blue Devils dal 1980 -avete letto bene-, ha convinto Banchero promettendogli che cercherà di sfruttare fino in fondo la sua versatilità offensiva. Il contributo del ‘nostro’ Paolo sarà indispensabile per aiutare Duke a riscattare la pessima annata appena conclusa.
Se da una parte i Blue Devils 2020/21 hanno pagato cara la scelta di puntare sui freshman in un contesto senza la possibilità di allenarsi in preseason, di fare scrimmage o amichevoli, dall’altra l’edizione 2021/22 potrà godere del ‘sophomore jump’ di 2 prospetti che hanno deciso di rimandare l’appuntamento con il professionismo per provare il loro valore a Durham. Si tratta del playmaker Jeremy Roach (8.7 punti e 2.8 assist da freshman) e del big man Mark Williams. Quest’ultimo ha chiuso alla grande la stagione, con medie di 16.6 punti (74% FG), 7.8 rimbalzi, 1.6 stoppate e 1.5 recuperi nelle ultime 6 partite. Centro puro con discreto atletismo che gli consente di farsi sentire a protezione del pitturato, sarà senza dubbio lui il ‘partner in crime’ di Banchero sotto i tabelloni. In regia, detto di Roach, mancherà la solidità di Jordan Goldwire, che probabilmente sarà sostituito da un altro freshman, Jaylen Blakes.
Tra gli esterni coach K potrà contare sulla versatile ala junior Wendell Moore e sul talento di altri due high-schoolers quotati, la guardia Trevor Keels e lo swingman A.J. Griffin – Figlio di Adrian Griffin, assistente allenatore a OKC-. Keels e Griffin sono due pezzi da 90, di sicuro in corsa per un posto al primo giro nel Draft NBA 2022, ma sarà Paolo Banchero a definire in un modo o nell’altro il potenziale del team. In attesa di vederlo in azzurro –a proposito, CT, sveglia!!!– prepariamoci a tifare per i Blue Devils!.