Penna scrive una nuova pagina di Italbasket: Croazia ko

214
Facebook italbasket

Ambiente caldo, cronometro che fa le bizze e tanta fisicità, quando si parla di Croazia contro Italia non può essere altrimenti. La truppa di coach Crespi aveva bisogno di vincere, ribaltando la differenza canestri, per certificare matematicamente la qualificazione all’Europeo, pratica non semplice ma portata a termine. Quello che non si vede è la crescita del gruppo nelle ultime uscite, in cui magari il gioco avrà anche latitato a tratti, ma in cui si vanno inserendo pezzi nuovi, finalmente in un ricambio generazionale che riesce a tenere bene il passo del passato. Il 52-64 è frutto di tanta determinazione e grinta, contro una squadra che ci ha messo il fisico e il cuore, ma a cui è stata opposta imprevedibilità e determinazione. Spesso si bada a vedere le cifre, ma se guardate alla serata di Zandalasini non leggerete punti, rimbalzi ed assist da evidenziatore nel boxscore: essenzialità e qualità sottotraccia sul campo, leader di responsabilità e di sacrificio. L’imprinting internazionale ha finalmente centrato il cuore di questo gruppo.

NICOLODI CHE DIFESA…

Dovrebbe e potrebbe essere tutto facile, perché Sottana parte con le marce altissime e Dotto è un peperino che va sulle palle vaganti. Dalla panchina esce Elisa Penna, che non sarà Tim Duncan ma di sicuro in quel di Wake Forest ha imparato fondamentali e arte di azzannare la partita con le cose semplici: la sua tripla del 12-4 sembra chiudere già i giochi, ma la Croazia non demorde, cerca il post basso di Rezan e si affida a Sandric, che sa far male. È gara punto a punto, con la stoppata di Andrè che regala il vantaggio alle azzurre alla prima sirena (15-17).

Se l’Italia costruisce un bel gioco, pecca tuttavia di cattiveria nello sfruttarlo appieno. Un extra pass di troppo alla fine porta alla forzatura, Tikvic conosce bene le nostre e sfrutta in vernice quello che può per il sorpasso. Lasciar correre le avversare sarebbe un danno irreparabile, ma coach Crespi ha dalla sua Giuditta Nicolodi, che pianta le radici in vernice. È una giocatore duttile, che magari regala stoccate di fino e legnate con egual parsimonia, ma che di fatto cambia il registro difensivo italiano. Esordisce Romeo, che prima si perde in un gigioneggio di troppo, poi trova un tear drop da manuale, ma quando serve c’è sempre Francesca Dotto. Il play è sempre lì, a battagliare, rediviva, per il resto citofonare Penna. È 26-32 alla pausa lunga.

…E LE TRIPLE DELLA RAGAZZA DA WAKE FOREST

Ritmo più spezzato nella ripresa, scontro in vernice tra Andrè e Tikvic, mentre un libero della Zandalasini riesce a sbloccare noi e lei da un letargico digiuno di 4 minuti di brutti attacchi, intervallati dalla sfuriata di coach Crespi nel timeout. La partita è stappata dalle triple di Sottana e Dotto, ben imbeccate dal giro palla, finalmente pulito, nonché dalla lungimiranza di Zandalasini, che col jumper del 27’ porterà il vantaggio oltre la doppia cifra. Sembra fatta, ma improvvisamente la Croazia toglie il velo dal canestro, aprendo la scatola con Dojkic e Todoric dalla lunga distanza. Ecco che la ragazza di Wake Forest trova di nuovo la verve giusta e la tripla dal parcheggio per ricacciare indietro l’avversario, per il 40-50 dell’ultimo stop and go.

Il quarto periodo è una lunga trafila di errori, con Penna che chiude la pratica a 5’24” dalla fine con l’ennesima tripla e Romeo che mostra tutte le sue qualità mettendo punti importanti a referto. Serviva una prova di coraggio e questa è arrivata puntuale. Il percorso di crescita continua, ma pensare a una squadra che ha 4 giocatrici in doppia cifra, con la più giovane, ossia Elisa Penna, che chiude a 17 punti e 4 rimbalzi, che batte una buona Croazia senza mai innescare la marcia alta, in una serata in cui la leader tecnica e spirituale dell’intero movimento (o quasi) resta al palo, è sicuramente un messaggio importante.