Pesic: “Il basket serbo ha grandi problemi, mi sento sconfitto”

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Pesic
Credits IPA Agency

Si è conclusa da qualche giorno un’edizione delle Olimpiadi che rimarrà nella storia. A vincere la medaglia d’oro gli Stati Uniti, che hanno regalato spettacolo e emozioni come mai prima, seguiti a ruota dall’argento della Francia e dal bronzo della Serbia. Proprio il futuro di quest’ultima Nazionale sta facendo parlare di sé nelle ultime ore. Il risultato raggiunto al torneo di Parigi dalla squadra di Pesić è senza ombra di dubbio un successo, ma la medaglia non ha comunque scacciato totalmente le ombre sul futuro dei balcanici.

Il contratto di Svetislav Pesic con la federazione serba è in scadenza. Lo stesso allenatore, subito dopo la vittoria contro la Germania, ha lasciato intendere di non avere ancora deciso se rimanere sulla panchina della Nazionale. Tramite alcune dichiarazioni piccate, Pesic aveva fatto intendere di riserbare grandi dubbi sullo stato della pallacanestro serba.

Ora l’ex allenatore del Barcellona ha ampliato il proprio pensiero ai microfoni di MozzartSport. Concluse le Olimpiadi di Parigi, Pesic ha voluto subito mettere in guardia la federazione serba per quanto riguarda quelle di Los Angeles. Per arrivare pronti a quel torneo, secondo il veterano, serve una preparazione che vada ben oltre il suo ruolo di allenatore. Cosa fare del suo futuro, infatti, Pesic ancora non lo ha deciso.

Nemmeno io lo so. Non ho motivo di fare il presuntuoso, davvero non lo so. Prima devo chiedere a me stesso, poi darò una risposta. A volte mi chiedo a cosa mi serva tutto questo, ma poi arriva un successo come questo. Tutti dicono sempre che quando si perde è perché l’allenatore non ha motivato la squadra, ma nessuno chiede chi motiva l’allenatore. Ebbene, lui è motivato dai giocatori. Dopo un allenamento riuscito, torno sempre a casa soddisfatto, e l’intero torneo è stato per me una grande soddisfazione.

Che sulla panchina della Serbia sieda ancora lui in futuro oppure no, il monito di Pesić è chiaro: non lasciarsi inebriare dal successo appena conquistato. Secondo il coach sarà molto importante differenziare il risultato della Nazionale dai traguardi raggiunti dall’intero sistema della pallacanestro serba, che al contrario ha ancora molta strada da fare. Servirà progettazione, serviranno cambiamenti e passi decisi. Delle svolte che Pesić ha provato a portare in questi anni, ma che ancora faticano ad arrivare. Per questo il serbo si dice deluso e sconfitto, gettando ancora più ombre sul proprio futuro.

Per raggiungere grandi obiettivi, è importante avere un sistema e una strategia; non importa se le squadre nazionali hanno ottenuto successo. Abbiamo grandi problemi perché i nostri obiettivi sono ambiziosi. La responsabilità di tutte le persone coinvolte è grande, è ora di cominciare a pensare in modo diverso. Mi sento sconfitto alla fine di questo processo perché non sono riuscito a convincere le persone. Tutti questi anni in cui ho parlato dei problemi, tutti annuivano, ma non si è fatto nulla. Siamo l’unico paese che non ha una lega professionistica. Il nostro sistema è completamente superato, stiamo solo ingannando il mondo. Dobbiamo cambiarci urgentemente, e se questi cambiamenti avverranno dipenderà prima di tutto dalla Stella Rossa e dal Partizan, i nostri club più grandi.

 

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