Pierre: “Mi sento da schifo se ripenso al Panathinaikos”

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Pierre

Vigilia di Olympiacos-Fenerbahce, finalina della Final 4 di Berlino 2024, significa giocatori e staff del Fenerbahce a disposizione della stampa sul parquet della Uber Arena. In esclusiva ai microfoni di Backdoor, ecco le sensazioni di Dyshawn Pierre e Tarik Biberovic tra la dolorosa sconfitta in semifinale col Panathinaikos e la sfida valevole per il 3° posto con la sponda biancorossa d’Atene.

DYSHAWN PIERRE

Tornando indietro di 24 ore, come descriveresti il terzo quarto col Panathinaikos? Forse è stato quello il momento chiave della gara, quando siete riusciti a ricucire lo strappo ma mai ad andare avanti nel punteggio…

Ieri è stata una partita tosta, anche perché non abbiamo fatto del nostro meglio. Abbiamo chiuso a 57 punti, segno che non siamo stati in grado di performare ai nostri livelli. Molte palla vaganti sono state conquistate da loro, e allo stesso tempo abbiamo commesso qualche errore nella copertura dello spazio sulle riaperture del Pana. Fa molto male, a ripensarci, per cui ci conviene guardare avanti…

Pensi che aver avuto a che fare con la protezione del ferro del Panathinaikos possa essere un aspetto che tornerà utile nel prosieguo della stagione? O è stata una componente episodica, che non potrà riproporsi di qui in avanti?

Trovo che sia una situazione legata specialmente alla semifinale. Contro il Pana è stata una sfida particolare, dove logicamente tutti volevano fare bene e hanno messo sul parquet tutta l’energia possibile. Purtroppo abbiamo perso un paio di palloni di troppo a inizio gara, il tono della sfida si è settato su una lunghezza d’onda per noi scomoda. Senza quel 12-0 iniziale chissà che partita sarebbe stata… Sarà importante concludere l’Eurolega con una prestazione solida.

A livello personale, invece, cosa sta significando questa prima Final 4 di EuroLeague della carriera?

Tanta esperienza, sia legata a questi giorni che a tutto il percorso che mi ha portato sin qui. Per molti in squadra era la prima Final 4 della vita, e capire come tutto un anno dipenda da una singola partita ci servirà da qui in avanti. Al momento mi sento da schifo se ripenso al Panathinaikos, ma spero che questo possa servire – non solo a me – per capire quanto concentrati e focalizzati si debba rimanere fino a che il traguardo non è raggiunto.

TARIK BIBEROVIC

Avevi disputato le Final 4 anche nel 2019, ma possiamo definire queste le tue prime “vere” semifinali di Eurolega in carriera? Quali le sensazioni dopo la sconfitta col Panathinaikos?

A rigor di logica non sono le prime, ma sono d’accordo sul fatto che ora abbia molta più consapevolezza del mio gioco. Oggi sono molto triste per come abbiamo finito la gara, ma penso che possa servire da ulteriore stimolo per fare ancora meglio nelle prossime e nei prossimi anni.

E per quanto riguarda questo gruppo, creatosi con coach Jasikevicius a stagione in corso? Pensi che sia una lezione utile da mandare a memoria?

Stiamo pur sempre parlando durante una Final 4, essere qui rende di per sé la stagione comunque soddisfacente. Manca ancora un mesetto per concludere il campionato turco, se saremo bravi a mantenere l’alchimia ci saranno soddisfazioni davanti a noi.

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