Playoff NBA: Bucks-Celtics diverse facce, stesso spettacolo

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Nella semifinale di Eastern Conference tra Milwaukee e Boston abbiamo visto la faccia migliore e peggiore di entrambe le squadre ad una manciata di giorni di distanza.

L’eccellente gara-1 dei Celtics aveva fatto destare molti circa l’effettiva qualità della squadra di Stevens, in primis per come erano riusciti a fermare Giannis, tanto da far dichiarare a Paul Pierce, ora opinionista di ESPN che “la serie è già finita” (ok, la qualità di P Squared davanti alla telecamera è inversamente proporzionale a quella sul parquet, ma tant’è). Gara-2 sembra aver riportato le cose in equlibrio, in attesa di capire quale versione delle due squadre vedremo nei prossimi appuntamenti della serie.

AGGRESSIVITÁ

Quando gli è stato chiesto cosa dovesse aggiustare in vista di una gara-2 che aveva già le sembianze del dentro o fuori, Giannis ha risposto “devo essere più aggressivo”.
Il primo episodio della serie ha visto la difesa dei Celtics prevalere nettamente sull’attacco dei Bucks, essendo riusciti a mettere le briglie al pericolo numero uno.

Una volta superata la metà campo, Horford (il marcatore designato per Antetokounmpo) e i marcatori degli esterni si posizionavano a gambe piegate e braccia larghe, per impedire al numero 34 di Milwaukee l’ingresso in area.

In generale, il lavoro fatto da Boston è stato eccellente, dal momento che i Bucks hanno segnato solo 26 punti nel pitturato, la metà di quelli segnati di media in stagione regolare (oltre 53 a partita). Giannis ha tirato 7-21 per un totale di 22 punti e i Bucks hanno finito con soli 90 punti segnati, terzo peggior dato in questa stagione.
In gara 1, Giannis è stato marcato prevalentemente da Horford (31 possessi) ed Aron Baynes (17), che hanno tenuto il numero 34 al 27% e 25% al tiro, rispettivamente.

 

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Il ragazzo da Sepolia, allora, è stato costretto a delegare per non forzare, ma i suoi compagni non lo hanno aiutato granché:

 

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In area, Giannis viene accerchiato letteralmente da tutta la difesa dei Celtics, e apre in cima all’arco per Lopez, che però non gratta neanche il ferro.
In gara-1, il supporting cast ha davvero latitato, coi Bucks che hanno terminato la gara con il 33% da oltre l’arco.
Horford ha giocato una partita davvero sontuosa, ma altrettanto lo ha fatto Kyrie, che ha letteralmente dominato soprattutto nel primo tempo nonostante la buonissima difesa individuale di Bledsoe.
L’ex Hawks, in particolare, ha trovato terreno fertile nella porosa difesa sul pick and pop dei Bucks, che hanno sempre dato la precedenza alla marcatura di Kyrie, collassando l’area e lasciando tanto spazio ad Horford, addirittura battezzandolo:

 

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In gara-1, Horford è stato letale in questa situazione.

Tornando al nostro, gara 2 è stata tutto un altro film, a cominciare dai liberi tentati, 18 contro 10. Ad inizio gara, Giannis ha faticato a trovare il canestro, ma ha deciso di attaccarlo mettendosi in ritmo da solo trovando liberi e caricando di falli i Celtics.
La percentuale al tiro non è eccelsa, 46%, ma i Bucks sono stati bravi a tenere Giannis più libero facendo creare a Bledsoe e Middleton, sgravando il greco dalle attenzioni della difesa e facendola muovere prima di consegnargli il pallone (anziché tentare di fargli sfondare la muraglia verde, come in gara 1):

 

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La miglior pressione difensiva e gli errori dei Celtics hanno permesso ai Bucks di spingere maggiormente in transizione, dove Giannis è letale. E questa volta, i suoi compagni gli hanno dato una mano (tra poco approfondiremo il concetto):

 

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Su questo contropiede, la difesa dei Celtics è talmente impegnata ad impedire l’entrata a Giannis da ignorare il taglio di Bledsoe, che innesca Middleton in angolo.
Gara 1 è stato un vero e proprio fiasco per i Bucks ed Antetokounmpo. Dopo partite del genere bisogna aspettarsi grandi risposte dai grandi giocatori. Quella di Giannis non si è fatta attendere.

RISPOSTA

L’eccellente gara 2 dei Bucks ha portato anche i nomi di Khris Middleton ed Eric Bledsoe, che hanno risposto presente dopo una gara 1 assolutamente anonima. Entrambi hanno tirato con un’efficienza paurosa (75% di effective field goal per l’ex Pistons, 70% per l’ex Suns e Clippers), dando alla squadra il tiro da tre, l’agressività nell’attaccare il ferro e il movimento di palla che in gara 1 sono latitati.

Sia Bledsoe che George Hill hanno fatto un eccellente lavoro in difesa su Kyrie, tenuto a soli 9 punti dopo i 26 del primo episodio della serie.
In generale, la difesa dei Bucks è sembrata molto sul pezzo anche in termini di cambi difensivi e aiuti al momento giusto:

 

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Qui ad esempio, Kyrie prende bene il tempo a George Hill, ma sono attentissimi Connaughton (che si sta rivelando un giocatore parecchio utile dalla panchina) dal lato debole e Lopez col raddoppio a contestargli alla grande la conclusione al ferro.
Come detto, le prime due gare della serie ci hanno fatto vedere il meglio e il peggio di ciascuna squadra. Sarà interessante capire nel prosieguo della serie, quale delle due versioni di Bucks e Celtics si avvicina di più a quella standard.