Post AS Monaco – Olimpia Milano: principato amaro

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Olimpia Milano

L’Olimpia Milano prosegue la sua striscia negativa in Eurolega, incappando in un’altra sconfitta per 101-88 sul campo del Monaco. Gli uomini di Messina provano a onorare la competizione fino in fondo ma in questo momento sono nettamente inferiori alla compagine monegasca. La differenza di talento è evidente, così come la maggiore amalgama tra le due squadre.

Briglia sciolta

Partita insolita per Milano che decide di accettare il ritmo dei padroni di casa. Freno a mano allentato, difesa più blanda e diversi tentativi di correre anche da canestro subito. Probabilmente l’Olimpia ci è arrivata con un po’ di partite di ritardo, l’idea di alzare il ritmo quando si hanno grosse mancanza alla voce “handler” non è una brutta idea.

Oggi l’idea ha pagato poco perché il Monaco è una delle squadre che ama maggiormente il ritmo alto e il campo aperto. La scelta dello staff milanese potrebbe essere intesa come un qualcosa da sperimentare per il proseguo della stagione. Da riproporre in Italia come fece negli scorsi playoff di LBA.

Thomas

La migliore notizia della serata per l’Olimpia è l’apporto di Thomas. Scongelato dopo intere partite passate a guardare, risponde con una prestazione da 12 punti in 17 minuti.

Lo staff milanese capisce che nelle ricezioni in post ha spesso mismatch da poter sfruttare e utilizza diversi set offensivi per garantirli quel tipo di ricezione. Ottima l’intesa con Hines e Davies quando venivano sfruttate le loro doti di passatori dalla lunetta per l’alto-basso.

88 punti non possono bastare

L’Olimpia tocca quota 88 punti nella partita. Ottimo bottino per una squadra che fatica a superare i 70, ma per farlo ha accettato una partita molto congeniale ai monegaschi. Il ritmo alto, unito alle solite palle perse croniche, ha portato la difesa a subire 101 punti. La partita che volevano i padroni di casa e che ha permesso a tutti gli uomini di talento del Monaco di rendere al meglio.

Bocche da fuoco

James 18 punti, Okobo 19 punti, Brown 15 punti, Jordan Loyd e Diallo 11 punti. Questi sono i bottini dei migliori scorer della partita per i padroni di casa. 65,9% da 2 e 52,9% da 3 le percentuali al tiro. Se il Monaco ha queste cifre non perde mai. Non perde con l’Olympiakos (2-0 in stagione) e soprattutto non perde con l’Olimpia di questa stagione.

Obradovic ha la possibilità di mettere in campo quintetti con 5 giocatori in grado di fare canestro, tutti contemporaneamente con mani buone e capacità di creare e attaccare vantaggi. Quando la difesa non mette un freno e gli si permette di entrare nel loro flusso offensivo sono la squadra più difficile da arginare in Eurolega.

Attaccare il cambio

James, Okobo e Loyd. I tre esterni di riferimento del Monaco hanno sfruttato in maniera perfetta i cambi difensivi di Milano. Quando l’Olimpia è riuscita a costringerli a giocare a difesa schierata, loro hanno sempre punito i cambi difensivi. Hanno “annullato” una delle poche armi che l’Olimpia poteva opporre in questa partita.

Quintetto piccolo

La partita ha visto due squadre che per 35 minuti si sono scambiate canestri quasi al ritmo di una partita di regular season NBA. Nei minuti finali i padroni di casa riescono a dare la spallata definitiva girando le viti in difesa grazie al quintetto piccolo.

James-Okobo-Blossomgame-Diallo-Hall. Quintetto atletico, verticale e con grande capacità di coprire il campo sulle linee di passaggio. Nel momento in cui Obradovic ha optato per questa soluzione l’attacco di Milano si è inceppato in maniera decisiva.

Milano costretta a tiri difficili e Monaco che ha creato il parziale decisivo grazie alla sua transizione.