Post Anadolu Efes-Olimpia Milano: doctor Jekyll e mister Hyde

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L’Olimpia Milano vince in rimonta sul campo dell’Efes, ribaltando una partita che per i primi venti minuti era molto simile a quella di Tel Aviv. Nel 77-83 finale decisivi i 14 punti di Datome e i 12 di Shields e Rodriguez. L’Efes ha il solito inarrestabile Micic da 27 punti, ma poco dal resto dei suoi compagni di squadra nel secondo tempo.

Ritmo e difesa

Oggi si sono viste due partite in una, strettamente legate alle caratteristiche delle due squadre. La prima fatta di corsa, transizione e alto numero di possessi ha premiato l’Efes che ha giocatori molto forti in 1 vs 1 e con grandi mezzi atletici per prendere vantaggio dalla transizione. Nel secondo tempo Milano ha aggiustato la difesa sui cambi difensivi ed è riuscita ad addormentare la partita, riportando la contesa su ritmi a lei più congeniali.

Cacho e i suoi satelliti

Senza guardare i numeri, anche solo basandosi sulle sensazioni, è evidente come un rendimento migliore dello spagnolo ha permesso un attacco più vario da parte di Milano. Nel secondo tempo si accende e inizia a generare vantaggi per tutti. E non un caso che Datome segna 14 punti totalmente all’interno dei set offensivi, o che Shields trovi soluzioni in entrata decisamente nel suo bagaglio tecnico.

Tarcezwski e gli insoliti cambi difensivi

Una delle fotografie della ritrovata difesa di Milano nel secondo tempo è nel come Kaleb Tarcewzski abbia tenuto sui cambi difensivi contro giocatori come Micic, Beabouis e Larkin. Switch che solitamente non è nelle sue corde (e uno dei motivi principali delle sue difficoltà a Milano), oggi invece hanno permesso di avere sempre un corpo contro i penetratori dell’Efes. La variabile impazzita che ha cambiato un po di cose a livello tattico e ha permesso a Messina di avere Hines più fresco alla fine.

Micic vs il mondo

Il giocatore serbo ha giocato l’ennesima partita di altissimo profilo. 27 punti contro una difesa che lo ha trattato da nemico pubblico n.1. Nel primo tempo Messina prova a fare drop su i suoi pick and roll, lui ringrazia, prende velocità e arriva sempre al ferro. Nel secondo tempo sale la difesa di Milano e lui ha qualche difficoltà in più ad arrivare al ferro. Rimane comunque il migliore nel giocare contro i cambi difensivi milanesi.

Il lato oscuro dell’Efes

Il motivo principale per cui l’Efes non vince questa partita è nella sua metà campo. Nel momento in cui l’attacco ha smesso di girare sono venuti fuori i problemi che la squadra di Ataman ha da inizio anno. Nelle azioni finali di Milano si sono visti difensori sistematicamente battuti dal palleggio, compreso un layup di Datome. Nessun contenimento dell’1 vs 1 e difesa sempre in rotazione, anche contro un attacco non scintillante come quello di Milano.

Reparto esterni assente

L’altro grande problema della serata dell’Efes è stato lo scarso contributo del reparto esterni. Larkin in primis che è sostanzialmente sparito nel secondo tempo. Discorso estendibile a Beaboues e Simon, altri handler solitamente dediti alla creazione di vantaggi. L’unico a segnare con costanza, Micic a parte, è stato Moermann che ha giovato di un primo tempo dove ha sempre tirato con metri di spazio. Nel momento in cui l’attacco ha smesso di essere fluido, anche lui è uscito lentamente dalla partita.