La Virtus Bologna risponde all’Olimpia Milano vincendo gara 2 per 75-68. Altra serata dove gli attacchi non brillano, ma a fare la differenza è la prestazione di alto profilo di uno dei protagonisti in campo. Se in gara 1 era stata la prova di Shields a decidere una sfida dove si segnava poco, in gara 2 è stata la prova di Shengelia a decidere a favore della Virtus una partita dove si è segnato ancora molto poco.
Presenza a rimbalzo e gioco interno
La chiave di svolta della Virtus in questa gara 2 è nel suo gioco interno. I problemi di falli iniziali di Bentil e Hines hanno permesso alla frontline bolognese di prendere il controllo del gioco interno. Scariolo ha invitato i suoi a sfruttare maggiormente le soluzioni di post, Shengelia ha eseguito alla perfezione stravincendo tutti i duelli diretti. Il suo lavoro a rimbalzo e la sua maggiore efficacia nell’attaccare il difensore diretto hanno girato la partita della Virtus.
Pressione sulla palla e linee di passaggio
Dopo i problemi nel contenere il pick and roll di gara 1, Scariolo ha aggiustato il tiro portando i suoi ad alzare la pressione sulla palla, sia come intensità, sia come distanza dal canestro. Jaiteh sempre in posizione di drop, il difensore del palleggiatore ha mantenuto una pressione sulla palla qualitativamente migliore. Inoltre, un miglior lavoro sulle linee di passaggio sulle scelte di mandare dentro i palleggiatori di Milano. Decisamente più efficace contro le riaperture.
Pajola Up – Hackett Down
Questa gara 2 ha espresso un verdetto abbastanza chiaro in questo momento: Pajola è decisamente più dentro la serie di Hackett. In attacco di sicuro non brilla, in difesa però sta portando quella pressione che sarebbe richiesta all’ex-CSKA. E visti i presunti problemi fisici dell’ex di questa serie, non è da escludere che possa scavalcarlo nelle gerarchie.
No lunghi no party
Il principale motivo della sconfitta di Milano è nell’assenza dei suoi lunghi. Determinanti per mantenere l’ottima qualità degli switch difensivi, altrettanto determinanti in attacco per aprire il campo e generare letture. Oggi, la loro bruttissima serata, ha totalmente tolto il gioco interno per l’Olimpia. Bentil e Hines con problemi di falli fin da subito. Ricci ancora ai margini della serie e Melli non al 100%. Messina deve recuperare il suo reparto interno in vista di gara 3.
Biligha
Anche in una serata non positiva, Milano potrebbe aver ritrovato un uomo in rotazione. Biligha ha dimostrato fin da subito di essere pronto. Ottimo lavoro difensivo con una difesa di 3/4 che ha spesso tolto linee di passaggio facili alle ricezioni in post della Virtus, oltre che mani veloci per mantenere alta la pressione sui consegnati. La sua fisicità potrebbe allungare la rotazione di Messina, mantenendo sempre alta la fisicità.
In attacco fatica a prendere i suoi tiri causa cm resi alla controparte bolognese, ma il suo apporto può essere fondamentale per il proseguo della serie.
Transizione difensiva
La partita è stata disputata a basso ritmo. Si è giocato su pochi possessi, Milano però ha insolitamente regalato alcune transizioni facili alla Virtus che hanno fatto la differenza. Situazioni molto pericolose se lasciate con continuità a una squadra che ha maggiore talento e non aspetto altro che correre.
Se la difesa a metà campo ha retto, la difesa in transizione non è stata all’altezza dell’impegno.