L’Italia vince senza difficoltà l’ultima gara del girone C di Eurobasket 2022. Contro la Gran Bretagna gli uomini di Pozzecco si possono permettere rotazioni lunghe e tranquillità, visto anche il risultato ininfluente ai fini della classifica. Nonostante questo, gli Azzurri mantengono la concentrazione e non fanno entrare in partita gli avversari, in una sfida mai in discussione. Già dal secondo quarto l’Italia prende il largo andando sul +10, per poi non guardarsi più indietro e dilagare nell’ultima frazione di gioco. Ecco i nostri consueti spunti di analisi sul match.
Palle perse e percentuali da tre
La differenza tra le due nazionali è stata evidente fin dal primo quarto, cominciato dall’Italia con un parziale di 0-10. La Gran Bretagna non si è comunque persa d’animo, riuscendo a rientrare in gara ma cedendo alla lunga a causa della differenza di talento e preparazione. Oltre alle prestazioni dei singoli, i dati che sicuramente hanno inciso molto sul match sono stati le palle perse (16 i britannici, 6 i nostri) e le percentuali da oltre l’arco. Gli Azzurri hanno chiuso il match addirittura con una percentuale del 47% da dietro la linea dei tre punti, dato in realtà inflazionato dall’ultimo quarto di puro garbage time. Per quanto riguarda le palle perse, l’Italia è riuscita a mettersi in ritmo con la propria attività in difesa per rubare palloni e partire in contropiede. Come sappiamo bene, il gioco ad alto pace piace molto alla nostra Nazionale.
Rotazioni lunghe
La nota migliore della serata è sicuramente l’aver potuto allungare le rotazioni, concedendo un po’ di respiro agli stakanovisti dei giorni scorsi. Solo 15 i minuti per Fontecchio, 14 per Melli e 15 per Polonara. Quindi spazio poi a tutti gli altri, con diverso tempo di gioco per Baldasso e Biligha . Uno dei migliori è però stato senza dubbio Pippo Ricci, le cui prestazioni ormai non sorprendono più. Il giocatore dell’Olimpia porta una dose di intensità e sostanza preziosa, senza risparmiarsi un attimo. Anche in una gara non importante come questa, il suo effort è comunque stato il più evidente tra tutti quelli degli italiani in campo.
Nota di merito a Wheatle e Hesson
Una nota di merito va data ai nostri avversari, che comunque sono riusciti a tenere testa abbastanza bene alla nostra Nazionale almeno fino al terzo quarto. I motivi principali corrispondono a due nomi. Il primo è Carl Wheatle, giocatore di Pistoia dal primo passo davvero ottimo e in grado di farsi spazio anche nelle infiltrazioni dell’ostica difesa italiana. Il secondo è Myles Hesson, che con 4 triple segnate su 10 è stato una delle maggiori attrazioni della serata. Alcune di queste anche dal coefficiente di difficoltà alto, condite da tanto di stepback.
Un pizzico di rammarico
Alla conclusione del girone C, l’Italia non può che tagliare il traguardo con un pizzico di rammarico. La sconfitta con l’Ucraina (che comunque si è dimostrata squadra tutt’altro che sprovveduta) brucia ancora. Negli Europei a casa nostra si sarebbe potuto ottenere di meglio rispetto ad un quarto posto, che ora ci mette in difficoltà per il prosieguo del torneo. Il prossimo ostacolo si chiama Serbia, e superarlo sarà decisamente molto difficile. Soprattutto dopo un torneo preolimpico vinto sul loro campo un anno fa. Jokic e compagni si presenteranno con il sangue agli occhi, gli uomini di Pozzecco non dovranno cedere il passo. Ora inizia la parte più dura, ma l’impresa è possibile.