L’Olimpia Milano batte il Bayern Monaco per 84-77, al termine di 40 minuti molto intensi. Determinante la prova di Melli su i due lati del campo (29 di valutazione) e di un ritrovato Shields, che rispondono a un Lucic da 26 punti.
Melli
Se Milano porta via la vittoria lo deve soprattutto alla prova di Melli, autore di 11 punti e 29 di valutazione. Oltre che per i numeri, sono le sue letture offensive a fare la differenza in un primo tempo in cui l’Olimpia ha faticato nel venire a capo della difesa bavarese.
In una serata dove gli esterni faticano a prendere ritmo, lui diventa un importante riferimento interno grazie alla sua capacità di giocare contro i cambi difensivi e di sigillare il difensore prima della ricezione. Il parziale che permette a Milano di andare negli spogliatoi sul -3 è quasi tutto suo.
Letture dal post
L’uso del post da parte di Melli e Hall è la chiave che gira la partita nel secondo tempo.
Messina, conscio delle difficoltà degli esterni di creare un vantaggio, decide di andare a punire il Bayern nelle zone di campo dove ha un evidente vantaggio. La mossa paga grandi dividendi, perchè i due giocatori milanesi iniziano a produrre punti e letture offensive, tanto da costringere Trinchieri a intasare l’area contro le loro ricezioni. E da quella scelta iniziano a generarsi soluzioni da fuori che permettono a Milano di prendere ritmo in attacco. La partita di Shields passa molto da questo aspetto tattico.
Sottile equilibrio
Oggi la partita di Milano ha vissuto su un equilibrio molto sottile tra quintetti con ottimi tiratori (Daniels e Datome in primis) per dare maggiore respiro a un attacco che ha faticato per almeno venti minuti, e quintetti più stazzati che però hanno dovuto concedere qualcosa a livello offensivo. Il grande rebus per Messina è stata la necessità di dover accoppiare sempre uno tra Hall, Datome e Daniels a un giocatore come Lucic.
Fondo e show
Se il Bayern se la gioca fino alla fine è grazie alla sua difesa e alla sabbia messa negli ingranaggi di Milano. Due scelte precise su i due handler di Milano: mandare verso il fondo Delaney giocando sulla sua poca propensione al passaggio, show aggressivi sulla palla quando il pick and roll lo giocava il Cacho. Lo scopo era quello di mettergli sempre un giocatore alto contro, togliendo visione del campo e possibilità di vedere il ferro. Accettare l’1 vs 1 ma togliere ritmo all’attacco. Piano riuscito a metà. Lo spagnolo deve dare fondo a tutto il suo talento per venirne fuori nel modo migliore.
Lucic indecifrabile
26 punti e 24 di valutazione. Il serbo è l’unico giocatore su cui Messina non trova risposte. Sempre accoppiato ad un uomo che gli rendeva kg e cm, sempre in movimento rendendo impossibile il tagliafuori in situazioni di rimbalzo offensivo. Per lunghissimi tratti della partita è stato l’attacco del Bayern, dovendo sopperire anche all’assenza di Walden. E‘ il giocatore che dà senso a quasi tutti i quintetti di Trinchieri.
Taglia fisica
Il Bayern è la dimostrazione che nel basket moderno non serve necessariamente avere un centro di 2.20 per essere fisicamente dominante. L’impatto fisico dei tedeschi avviene grazie a una serie di ali di grandi dimensioni che abbinano all’impatto fisico una grande mobilità. Hilliard, Thomas, Lucic, Rubit…tutti giocatori che fisicamente non vanno sotto con nessuno e permettono al Bayern di avere una difesa che occupa sempre molto spazio.