Dopo le delusioni di Torino, l’Olimpia si rituffa in Eurolega e conquista la sua terza vittoria in fila ai danni del Panathinaikos per 78-76. La serata non ha offerto un grandissimo spettacolo tecnico. La partita è stata lo specchio della stagione delle due squadre: il clima molto “soft” ha permesso ad attacchi solitamente poco scintillanti di fare una figura migliore di quello che solitamente offrono. Sfida tra due squadre che hanno davvero poco da chiedere alla stagione e che probabilmente stanno già pensando al finale di stagione nei confini nazionali.
Davies
MVP della partita con 16 punti e 21 di valutazione, è il motivo principale per cui Milano, nei minuti finali, riesce a mantenere sempre la testa avanti. Ancora una volta si dimostra una delle poche opzioni offensive affidabili dei biancorossi e contro pari ruolo non in grado di contenere la sua velocità di piedi, diventa un rebus.
Pappagianis e Williams, per motivi diversi, erano due punti deboli difensivi dei Greens che l’ex Barcellona poteva sfruttare.
Tonut
L’altra nota lieta della serata milanese è la prestazione di Tonut. La difesa che ha trovato di fronte di certo non è il banco di prova più attendibile, lui però ha interpretato molto bene il ruolo di “attaccante del ferro” che è un po’ mancato a Milano nei mesi scorsi. La difesa del Panathinaikos lasciava molta libertà sull’ingresso nei pick and roll, dando sempre modo all’attacco dell’Olimpia di coinvolgerlo sul ribaltamento e di sfruttare il suo primo passo.
11 preziosi punti in un match vinto di 2 fanno tutta la differenza del mondo. Sarebbe da chiedersi se l’ennesima buona prestazione di questo ultimo mese di Eurolega convincerà definitivamente il suo allenatore a mantenerlo costantemente in rotazione come elemento di continuità tra LBA e Eurolega.
Napier
Altra buona partita dell’ultimo arrivato in Eurolega. Oggi decisamente più incisivo al tiro rispetto alle uscite precedenti, chiude con 16 punti e 5 assist. Ha portato quel minimo di talento che fa comodo a un attacco asfittico come quello di Milano. La lettura di determinate situazioni ancora deve arrivare e anche oggi, come successo anche in Coppa Italia, ha faticato in alcuni frangenti a leggere l’avversario che ha di fronte. Lee come Petrucelli, due brutti cliente per eccedere in virtuosismi dal palleggio.
Rimane, almeno accennato, una leggere difficoltà nel leggere gli show forti sulla palla che le difese gli propongono per fargli scaricare il pallone. Oggi a fase alterne ma la difesa non era il banco di prova migliore. Settimana prossima avremo un test significativo dovendo affrontare la difesa che in Europa propone la migliore pressione sulla palla.
Williams
Derrick Williams è il principale motivo per cui gli ospiti rimangono in partita per tutta la serata. 21 punti in una partita dove le difese hanno scioperato per lunghi tratti, l’intensità è stata bassa e lui ha potuto sfruttare una libertà inconsueta per uno del suo talento.
Nel primo tempo i suoi pick and pop sono un rebus per la difesa di Milano. L’Olimpia in affanno con Napier sulla palla, rotazioni in emergenza e lui a punire i close out molto lenti degli switch difensivi di Milano.
Remake dell’andata
Il piano partita del Panathinaikos ha ricalcato in tutto e per tutto la partita dell’andata. Difesa di contenimento per non esporre Pappagianis e continui isolamenti di Lee, Williams e Bacon in attacco contro i cambi sistematici di Milano.
La difesa non crea grossi problemi agli avversari. L’Olimpia mostra i soliti pregi e difetti ma ha comunque beneficiato di una retroguardia molto blanda sulla palla. In attacco la soluzione sembra funzionare perché a sua volta Milano propone cambi sistematici lenti e attaccabili. A questo ritmo i giocatori di talento dei green hanno potuto fare una figura migliore di quella che sono soliti fare in questa stagione.
La discriminante è nelle brutte percentuali da fuori di Bacon (a differenza dell’andata) e alla buona difesa di Tonut sul possesso finale che avrebbe potuto dare la parità.
La solitudine di Ponitka
Il giocatore polacco ha giocato una partita anonima, in linea con la stagione della sua squadra. Tecnicamente è un uno dei giocatori più in difficoltà in questo contesto tecnico. Splendido lettore aggiunto delle situazioni di gioco, fatica enormemente in un sistema dove la palla è spesso ferma e lui è “parcheggiato” lontano dalla palla in attesa che succeda qualcosa.
Viste le capacità del giocatore, ci auguriamo che l’anno prossimo possa tornare in una squadra che possa sfruttare al meglio le sue doti tecniche.