Un Musa da 25 punti e 31 di valutazione trascina il Real Madrid nella vittoria esterna contro l’Olimpia Milano. Non basta un Kevin Pangos da 21 punti ai padroni di casa per cogliere la prima vittoria interna di questa Eurolega 2022/23. Il Real Madrid è corsaro ad Assago, l’Olimpia è 3-3 dopo due sconfitte consecutive. 77-83 il risultato finale.
Attacco poco lucido
L’attacco di Milano ha faticato a leggere una difesa pronta a spingere dentro tutti i palleggiatori. Come da tradizione il Real manda dentro contro quel mostro a tre teste che risponde al nome di Tavares, l’Olimpia non ha mai la lucidità di attaccarlo con pazienza.
Pochi pick and roll per coinvolgerlo, pochi ribaltamenti di lato per costringerlo a muoversi più del dovuto. Quello che ha fatto benissimo l’Olympiacos, non l’ha fatto Milano. Tavares attaccato sul primo movimento è una cosa, Tavares attaccato dopo il terzo o quarto movimento è un’altra cosa.
Pangos e Mitrou-Long
La partita di questa sera ha detto che l’Olimpia al momento attacca meglio quando va di istinto e flusso, meno quando gioca di esecuzione. I due play hanno dato l’idea di trovarsi meglio quando la briglia è sciolta, meno quando si gioca in maniera più “ragionata”.
Il collegamento tra loro due e il resto della squadra è tutto da costruire, la domanda che sorge spontanea è se magari questa edizione dell’Olimpia richieda il freno a mano più allentato rispetto alle abitudini delle squadre di Messina.
Quintetti big vs undersized
La chiave tattica della vittoria del Real Madrid è stata nella sua capacità di attaccare i mismatch fisici che aveva per il campo.
La partita di Musa è il perfetto esempio di quanto successo: Messina costretto sempre a tre esterni moltO piccoli, l’ex-Nets costantemente coinvolto in set offensive per prendere un tiro con un netto vantaggio di cm nei confronti del suo difensore diretto. Accoppiamento con Baron e Pangos a cui lo staff milanese non ha mai trovato una soluzione.
Musa costante della partita, situazione analoga nel primo tempo con Hezonja. Esterni di grande taglia contro esterni stranamente undersized per una squadra di Messina. Bravo Mateo ad aver insistito su questa situazione tattica.
Difesa e talento
Se l’attacco di Milano non ha incantato, quello del Real non è stato da meno e ha vissuto di talento individuale. Hezonja e Musa abbiamo già detto e Tavares solito apporto su quanto generato dai suoi compagnia.
La grossa differenza chiaramente è arrivata nella metà campo difensiva dove il Real è riuscito a imporre la sua partita. Al netto della sfuriata del secondo quarto, la difesa dei blancos ha quasi sempre costretto Milano a prendere i tiri che voleva fargli prendere.
Scelta iniziale di mandare dentro tutti gli esterni di Milano contro Tavares. Staffetta difensiva su Pangos, mandandogli sempre contro gente più grossa di lui per togliere visione del campo e “slegarlo” dalla squadra.
Dopo la sfuriata del duo canadese, Mateo opta per una match-up che raddoppia sistematicamente Pangos e Mitrou-Long lasciando poi il tiro a Thomas e Hall, decisamente non in serata dall’arco.
Gioco in post eluso
Real e Olimpia sono due delle squadre che più usano situazioni di post ma il confronto in questa partita si è chiuso con un nulla di fatto.
I due staff molto bravi nel togliere questo aspetto del gioco agli avversari e la differenza è passata dalla maggiore capacità del Real Madrid di sfruttare le soluzioni in avvicinamento a canestro, rispetto a Milano che ha agito più per vie perimetrali senza mai punire realmente le scelte difensive.