Shields is back, la difesa a sprazzi: così l’Olimpia espugna Belgrado

227

L’Olimpia Milano passa a Belgrado dopo una partita di grande applicazione e di grande sofferenza. Parte male, subisce il talento dei padroni di casa, ma ribalta la gara con un secondo tempo difensivo di alto livello, concedendo solo 26 punti a una squadra che aveva chiuso a 49 i primi venti minuti. MVP del match Shavon Shields con 25 punti che risponde alla grande prestazione di Leday che si “ferma” a 23. 75-80 il risultato finale.

Shields

Milano aspettava uno squillo da parte di uno dei suoi uomini di punta e questo è puntualmente arrivato in un dei momenti più difficili di questo inizio di stagione. Parte contratto come tutta la squadra ma ha il merito di crescere con l’andare dei minuti, regalando quelle folate offensive a cui siamo stati abituati in questi anni.
25 punti, 4/7 da 2, 3/4 da 3 e 8/8 ai liberi. La produzione del danese in cifre. Ah… a  tempo perso si è occupato anche di clienti scomodi con Punter e Nunnally. Ben tornato Shavon.

Davies

Il centro ex Barcellona è l’altra ottima notizia di serata. Prima partita vera da Davies di Davies, risponde colpo su colpo al duello con Lessort. 15 punti e un pesantissimo 5/6 in lunetta che danno linfa alle sue ricezioni post. In questa partita Messina ha avuto il suo terminale offensivo nei pressi del canestro.

A livello difensivo ha fatto vedere uno dei motivi principali per cui il suo attuale allenatore lo ha fortemente voluto a Milano: ottimo lavoro di piedi sui cambi difensivi. In diverse occasioni le sue rotazioni dopo il cambio hanno costretto gli esterni del Partizan a passaggi difficili, vanificando i mismatch di Lessort.

Difesa

Nel momento più difficile Milano si è aggrappata alla difesa che oggi, per la prima volta, ha mostrato una intensità ottima sui 40′ con qualche inevitabile sbavatura qua e là.
Exum contenuto molto bene passando sempre dietro i suoi pick and roll e riempiendo l’area. Spinto sempre dentro per non dargli mai modo di prendere velocità e di poter usare i suoi mezzi atletici.

La brutta serata di Thomas ha portato Messina ha spingere ulteriormente su una difesa fatta di switch. Ha sofferto momenti in cui ha avuto Baron e Pangos insieme (parziale di Andjusic docet), ha trovato la quadratura usando Shields e Hall come guardaspalle dei due precedentemente citati. Alternando i due ex Zenit in regia, la difesa ha trovato il suo equilibrio.

L’unico grosso appunto che si può fare è una certa “pigrizia” di Voigtmann nell’adeguarsi contro un Leday in serata di grazia dall’arco. Soprattutto nel terzo quarto il tedesco è spesso rimasto un passo di indietro contro un tiratore in grande spolvero.

Partizan indecifrabile

La partita di oggi ha dato una chiara impressione di cosa sia, in positivo e negativo, il Partizan Belgrado. Squadra costruita in maniera “peculiare” con tantissimi giocatori di talento ma che tendono a mettersi in proprio soprattutto tra gli esterni, due lunghi come Lessort e Leday che devono essere messi in ritmo (in modi diversi ovviamente) e il serbo Andjusic e il rookie isaraeliano a livello EL Madar a dover dare gestione e equilibrio alla squadra.

Papapetrou vero equilibratore del roster, necessita però di un attacco ben più strutturato per poter rendere. Exum è probabilmente il giocatore che dovrà dargli un equilibrio come trattatore di palla principale, anche se a oggi si trova molto più a suo agio quando si corre sui 28 m, meno quando si attacca a difesa schierata. Caratteristica non del tutto negativa per una squadra che proverà sempre a correre, soprattutto sul campo di casa, ma che non può bastare per centrare l’obiettivo playoff dei bianconeri di Belgrado.

La partita di oggi ha messo in mostra il lato migliore per 25 minuti con grandi folate offensive delle sue punte di talento: Punter, Leday, Andjusic, Madar e l’altetismo di Lessort hanno punito spesso la difesa di Milano ben oltre i loro demeriti, salvo poi disunirsi con l’andare dei minuti. Il talento c’è, la costruzione è singolare, Obradovic avrà un bel da fare per mettere insieme questa squadra.

Difesa efficace?

La difesa del Partizan ha messo una grande fisicità in campo per tutti i 40 minuti (aspetto totalmente assente nelle prime due partite), grande pressione sulla palla ma ha dato l’impressione di saltare appena la palla usciva dal primo ribaltamento. Una difesa aggressiva, estrema ma facilmente attaccabile da letture corrette.

Milano ha complessivamente generato sempre buoni attacchi da diverse situazioni. Sia in post, sia dal pick and roll, Milano ha potuto beneficiare di una certa libertà nel muovere la palla. Altro grande lavoro per Obradovic.

Leday

Grande serata per l’ex di giornata (insieme a Punter e Nunnally ovviamente). Le incursioni dei suoi compagni di squadra nel primo tempo gli regalano ampi spazi che lui punisce ripetutamente. La difesa di Milano ha spesso faticato sulla rotazione per togliere quel tiro, lui ne ha approfittato prima punendo dall’arco, poi attaccando in avvicinamento.
Voigtmann lo ha sofferto particolarmente causa una mobilità laterale ridotta per uno di quella altezza, decisamente meglio quando lo ha preso in consegna Melli.