Post Ucraina-Italia: il passo falso che può costare caro

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Dopo l’ottima prova contro la Grecia, l’Italia compie il primo vero passo falso di Eurobasket contro l’Ucraina. Una sconfitta che però potrebbe costare molto agli Azzurri, costretti ora a vincere stasera contro la Croazia per non complicare ulteriormente le cose. Dopo un primo quarto in controllo, la squadra di Pozzecco declina lentamente verso il baratro e l’Ucraina ne approfitta. Questa partita manda così diversi segnali di allarme ai nostri, apparsi senza alcun tipo di ordine e determinazione soprattutto nel secondo tempo. Ecco la nostra analisi del match di ieri sera: cerchiamo di capire insieme quali sono state le criticità che tanto sono costate care.

 

Un buon inizio

L’Italia è partita bene nel primo quarto, viaggiando a ritmo alto e traendone ottimi benefici. Forse anche sull’orlo dell’entusiasmo post Grecia, gli Azzurri sono sembrati totalmente in controllo della gara. Merito di un’ottima difesa in post e di una buona reattività sulle linee di passaggio, che ha permesso ai nostri di rubare diversi palloni e volare in contropiede. Dal canto suo, l’Ucraina è riuscita a rimanere attaccata alla partita soprattutto grazie a giocate individuale. Peccato per l’Italia che questa situazione sia durata soltanto per 12-13 minuti.

 

La partita cambia volto 

Dopo un ottimo inizio l’Italia ha mollato la presa, forse sottovalutando gli avversari, per poi trovarsi in difficoltà contro l’ottima preparazione tecnica e tattica dell’Ucraina. Visti i primi vani tentativi di giocarsela in post, coach Bagatskis ha infatti cambiato il proprio piano partita gestendo in maniera differente l’attacco dei suoi. Pick n’roll centrale che portava subito ad un cambio della difesa italiana, e sfruttamento delle potenzialità in uno contro uno di Mykhailiuk e Sanon. Per colpa anche del problema falli dei nostri lunghi, spesso l’Ucraina è così riuscita a penetrare facilmente a canestro. Lì sono mancati gli aiuti della nostra Nazionale, insieme alle rotazioni secondarie sugli altri giocatori. Dall’altro lato l’Italia ha faticato terribilmente a produrre gioco, limitandosi spesso a poco movimento senza palla che conduceva a tiri forzati e poco costruiti. Se a tutto questo si aggiunge l’enorme differenza fisica (48-30 punti nel pitturato), ecco spiegato il  46-31 del secondo tempo.

No Melli no party

La mancanza fondamentale per l’Italia, soprattutto per l’assenza di Gallinari, è stata quella di Nicolò Melli. Il giocatore dell’Olimpia ha dovuto convivere con problemi di falli per tutta la gara, un fattore che lo ha escluso sempre di più dal vivo del gioco. Il lungo italiano in difesa non ha potuto agire con l’intensità di sempre proprio per questo motivo, a tratti quasi lasciando passare il proprio uomo, mentre in attacco non ha contribuito in alcun modo. Nella serata storta del suo perno centrale, l’Italia si è così trovata spaesata. Oltre a questo, sono mancati poi gli apporti anche di tanti altri alla causa: Datome, Mannion, Spissu, Tonut. Nessuno di loro è riuscito veramente ad incidere per cercare di cambiare qualcosa.

Gestione rivedibile

In una brutta sconfitta come questa, qualche ragionamento va fatto obbligatoriamente anche sulle scelte della panchina. Pozzecco, a differenza di Bagatskis, non è riuscito ad aggiustare la propria squadra e il proprio gioco a seconda dell’adattamento della gara e si è ritrovato ingabbiato.  Nonostante i problemi della squadra, l’ex coach di Sassari non ha comunque voluto provare alternative dalla panchina mantenendo in campo per molto tempo Melli e Ricci con 4 falli. Da qui, l’assenza quasi totale soprattutto del primo sui due lati del campo. Molto probabilmente non sarebbe cambiato niente, ma forse si sarebbe potuta provare anche una rotazione diversa o qualche quintetto atipico. Adesso bisognerà invece trovare la scossa giusta già stasera, contro la Croazia, o il nostro Eurobasket si complicherà decisamente troppo.

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