Post Zalgiris-Olimpia Milano: Evans c’è, l’attacco di Milano no!

Altra difficile serata offensiva per l’Olimpia che infila la quarta sconfitta consecutiva e cade in casa dello Zalgiris Kaunas. Il 71-62 finale racconta di un’altra serata dove l’attacco di Milano fatica a fare canestro, anche nelle situazioni in cui genera vantaggi. La grande serata di Evans permette allo Zalgiris di portare il proprio record sul 5-3.

Dottor Jekyll e Mr. Hyde

Guardando l’Olimpia di questo ultimo mese è difficile non pensare al racconto di Robert Louis Stevenson e alla doppia personalità del protagonista. La capacità di essere una difesa buonissima con punte ottime, in netta contrapposizione a un attacco brutto con punte pessime. Personalmente si fa fatica a ricordare una squadra con una tale differenza di rendimento tra le due metà campo. 

L’attacco difficilmente crea vantaggio e, anche quando lo crea, tende poi a perderlo con passaggi extra di troppo o sbagliando i tiri aperti. Manca fiducia ma soprattutto manca esecuzione. La squadra di Messina è troppo leggibile per le difese in questo momento.

Pangos Vs Mitrou-Long

In questo momento pare esserci una netta contrapposizione tra Pangos e Mitrou-Long a livello di brio offensivo. Il canadese, che dovrebbe essere il metronomo di questo sistema, fatica a creare vantaggi dal pick and roll e spesso sembra slegato dal resto della squadra.

L’ex-Brescia ha il merito di portare spesso un po’ di “lucida follia” che gli permette di segnare a giochi rotti e soprattutto di creare vantaggi semplicemente battendo il proprio difensore. Ovviamente è ancora tutto molto estemporaneo e poco propenso alla creazione di squadra, in un momento di siccità offensiva però è manna dal cielo. Nell’immediato potrebbe essere l’uomo da cavalcare.
La domanda che lo staff milanese deve porsi in questo momento è a chi affidare i possessi in questo momento difficile: alla lucida follia di Mitrou-Long o insistere sulla regia, al momento assente, di Pangos ?

Evans

Lo Zalgiris ha avuto in Evans il suo uomo di punta a livello offensivo. Autore di 23 punti, è stata la costante spina nel fianco della difesa di Milano per tutta la partita. Lo staff lituano individua in lui l’accoppiamento favorevole per generare vantaggi, consapevoli del fatto che sarebbe stato spesso marcato da uno tra Pangos e Mitrou-Long.
Lo Zalgiris ha giocato una pallacanestro semplice, ma non per questo meno efficace. Ha individuato un accoppiamento favorevole e da lì ha iniziato a battere sempre più forte fino a vincere la partita.

Roland Smits

Passato sotto traccia per il grande rendimento del compagno di squadra, Smits è stato una delle maggiori chiavi tattiche della vittoria dello Zalgiris. Milano, come da abitudine in questo ultimo periodo, è undersized sugli esterni e Maksvytis individua in Smits l’uomo per attaccare i mismatch della difesa dell’Olimpia.
Nel corso dei quaranta minuti ha quasi sempre preso vantaggio nei pressi del ferro, vincendo il duello contro il suo difensore diretto e costringendo la difesa milanese a riempire l’area più di quanto avrebbe voluto. Molte delle situazioni offensive lituane sono state generate lucrando sugli accoppiamenti difficoltosi degli ospiti.

No transizione no party

Quando giochi contro un attacco con enormi difficoltà offensive diventa ancora più importante impedire la transizione. Togliere anche quell’unico elemento che può dare un minimo di fiducia e che può inserire una variabile in più nella partita. Lo Zalgiris ha applicato questo concetto in maniera esemplare e ha quasi sempre impedito a Milano di sfruttare la transizione offensiva che poteva generarsi dalle buone difese. Grande presenza a rimbalzo per costringere l’Olimpia a rimanere lì, pressione sulla palla a tutto campo (uomo faccia a faccia sul play fin da subito) e difesa allungata su tutte le rimesse.
Lo Zalgiris ha eseguito in maniera ottima tutti questi accorgimenti dello staff, Milano non ne è mai venuta a capo se non in rari momenti.