Punter e Lessort furiosi, ma non è mica colpa della Stella Rossa

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Punter
Credits Savino Paolella

In quello che doveva essere un ultimo turno di Eurolega incerto e emozionante in ottica verdetti sui Play-In, tutto è andato esattamente come ci si aspettava. L’Anadolu Efes ha conquistato la decima posizione, dominando una Stella Rossa leggermente arrendevole e buttando fuori l’Olimpia Milano e il Partizan Belgrado. Un esito che, appunto, era lecito aspettarsi visto che tutto dipendeva proprio dalla gara della squadra di Mijatović contro la Stella Rossa. I serbi, già fuori dai giochi, realisticamente non avrebbero mai pensato di fare un favore ai propri acerrimi rivali del Partizan anche solo provando a vincere il match, e così è stato. A parlare chiaro d’altronde è il punteggio finale della gara, constatato con molto amaro in bocca in casa Partizan soprattutto da capitan Kevin Punter.

L’ex giocatore di Milano ha commentato l’esito della gara tra Efes e Stella Rossa con un tweet sibillino: “Molto Ovvio!”. Nessun riferimento esplicito, ma chiarissimo l’intento di criticare l’atteggiamento con cui l’altra squadra di Belgrado è scesa in campo. Punter, quindi, non si è mostrato sorpreso dal risultato, facendo intendere che quello che sarebbe successo fosse ovvio già alla vigilia del match. Citando il suo tweet, a dire la sua sulla questione è intervenuto anche Mathias Lessort. Ex giocatore del Partizan, il francese aveva stabilito un legame fortissimo con la società e i tifosi serbi, e con questo tweet ha dimostrato di seguire ancora con interesse le vicende legate alla squadra di Obradovic.

“Questa m***a è ridicola. Truccare il gioco non ti servirà mai a niente, il karma si farà sentire”. In sostanza, questo il pensiero espresso da Lessort sulla questione, auspicando una sorta di punizione che prima o poi ricadrà sulla Stella Rossa per quanto accaduto nella partita di ieri.

Provando a interpretare ciò che è successo dall’esterno, sono diversi gli spunti di analisi che potrebbero essere estratti dalla vicenda. Da un lato, ovviamente, la definizione stessa di competizione sportiva richiederebbe il massimo impegno di chiunque una volta sceso in campo, senza stare a guardare le conseguenze che ciò potrebbe avere su terzi. Dall’altro, la storia spesso ci ha insegnato che così non è. Non solo nella pallacanestro, ma anche in tantissimi altri sport. Ciò renderà felice un lato del pubblico, scontento un altro, ma rimane un dato di fatto molto difficile da cambiare.

Ciò che sarebbe potuto cambiare, invece, era il rendimento del Partizan nel corso di tutta la stagione per non ritrovarsi a dipendere dai propri rivali all’ultimo turno di Eurolega. Dopo un ritorno nella massima competizione che aveva fatto brillare gli occhi di molti, si può dire che quest’anno la squadra di Obradovic sia andata in contro ad un vero e proprio fallimento. Un fallimento partito dall’estate, con delle operazioni di mercato che hanno lasciato partire giocatori troppo importanti senza riuscire a rimpiazzarli adeguatamente. Primo fra tutti proprio Mathias Lessort, che nella cavalcata della scorsa stagione era stato perno centrale del progetto, sia dal punto di vista tattico che emotivo.

Le statistiche e i risultati di questi mesi parlano chiaro. Il Partizan non è mai riuscito a trovare continuità di rendimento soprattutto fuori casa, dove il record recita 13 sconfitte su 17 partite. Delle 18 sconfitte totali, 14 sono arrivate contro squadre dal record finale pari o sopra al 50%. Segno che i bianconeri si sono sciolti ogni volta di fronte alle squadre che ambiscono davvero a lottare per la classifica, dimostrando di non essere in grado di competere. La squadra di Obradovic ha mantenuto costantemente uno dei migliori Offensive Rating della lega (117.9), avendo allo stesso tempo anche il peggior Defensive Rating (118.7). Statistiche difficilmente sostenibili sul lungo periodo, e che infatti hanno portato i serbi a barcamenarsi tra risultati ondivaghi senza mai riuscire ad entrare in ritmo.

Presi questi dati, quindi, si potrebbe dire che l’esito negativo della stagione di Eurolega del Partizan non dipenda tanto dalla sconfitta della Stella Rossa quanto piuttosto dalla squadra di Obradovic stessa. La fiducia della società nell’allenatore non ha mai vacillato, e sicuramente Zeljko è l’uomo giusto a cui affidare un progetto ambizioso. Tuttavia, nel momento in cui questo fallisce, forse sarebbe il caso di cercarne le colpe all’interno, e non nei risultati di altre squadre.

 

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