Estasi totale per la Dinamo Sassari dopo il pazzo successo 92-90 sull’AX Armani Exchange Milano. La squadra di Bucchi è abile a imporre il suo ritmo offensivo sin dai primi minuti, mandando fuori asse la difesa meneghina. Nella serata dei Giganti c’è anche un pizzico di fortuna, la dea bendata premia il bacio al vetro di Robinson che fa esplodere il PalaSerradimigni. Continua dunque la rincorsa ai playoff dei sardi, mentre l’Olimpia scivola al secondo posto in classifica.
Banco di Sardegna Sassari
M. Bilan 8: già dal pazzesco canestro dall’angolo allo scadere si doveva intuire come sarebbe andata a finire. Il centro croato spazza via le critiche nella partita più difficile contro una montagna chiamata Kyle Hines. Due maestri di intelligenza cestistica.
D. Logan 8: ogni volta che ci si trova a scrivere la sua pagella bisogna consultare la Treccani. La lingua italiana pullula di aggettivi, ma quelli rimasti per descrivere un altro capolavoro latitano. Quando è in giornata di grazia è semplicemente una meraviglia per gli occhi.
G. Robinson 8: dopo aver tirato la carretta fino a questo punto, l’ex-Pesaro si prende una pausa dalle scene, o almeno così pare. Attende che la partita venga dalla sua parte per azzannare il ferro con una giocata tatticamente sopraffina. Sapiente la gestione falli nell’ultimo periodo.
G. Devecchi 7: l’assenza di Kruslin regala al capitano una passerella più lunga del solito. E quando c’è da lottare Jack non si tira mai indietro.
J. Burnell 7: i tifosi di Sassari devono mettersi l’anima in pace, perché l’ex-Cantù non è più un finalizzatore. In queste gare il difetto è mascherato, ma sempre in queste gare riesce a tirare fuori un’energia positiva estremamente contagiosa.
E. Bendzius 8: leggasi “nove” alla voce rimbalzi, aspetto dove il cecchino lituano è migliorato tantissimo. Nel terzo quarto è fantasmagorico, al punto che avrebbe anche potuto baciare le sue donne di persona e non più sulle braccia.
S. Gentile 7: infila un’altra prestazione confortante dopo quella contro la Fortitudo e può dirsi ormai recuperato. Non patisce più di tanto la pressione degli esterni milanesi, gestendo la palla con lucidità.
O. Diop 7: per lui era la prova del nove dopo aver ormai fatto ampiamente la sua parte. Con questo Bilan era dura giocarsela, ma il ruolo del gregario gli riesce sempre bene. Minuti importanti sul parquet, quelli che scottano, giocati senza paura.
AX Armani Exchange Milano
K. Tarczewski sv: un tabellino magro in un minutaggio magrissimo.
G. Ricci 6.5: tutto sommato gioca anche poco rispetto all’infortunio di Datome. Detto ciò è preciso dall’arco, sua soluzione regina, ma il dubbio rimane.
P. Biligha 6: il campionato è stato spesso determinante come cambio del lungo, ma con Tarczewski e Hines a referto si fa dura. Gettato nella mischia per battagliare con Bilan esce sanguinante.
D. Hall 7: fa insolitamente fatica in retroguardia dove viene bruciato soprattutto da Logan. In attacco giostra un po’ da play e un po’ da guardia, cercando di dare sempre la migliora lucidità nei momenti critici.
M. Delaney 6: la pazienza dei tifosi di Milano è agli sgoccioli, d’altronde “Foe” è un giocatore destinato a dividere. Nel mirino la gestione di alcuni possessi chiave, la lentezza nel superare la metà campo e il palleggio sui piedi. Come al solito è croce e delizia della squadra.
T. Baldasso 7: sua la tripla per il sorpasso milanese sul 75-78, l’ex-Roma è nettamente il migliore della flotta italiana di Messina. Perfetto sugli scarichi, arma non proprio del suo bagaglio, cattivo in difesa su Robinson.
S. Shields 6.5: non si può certamente pretendere che sia scintillante come prima dello stop. Il danese, tuttavia, tira ancora una volta la carretta giocando soprattutto dentro il pitturato. Prosegue il suo pieno recupero agonistico.
D. Alviti 6: è in un momento di crisi amorosa, visto il perpetuo litigare con i ferri. Ha forse ben abituato i palati fini di Milano, ma ricordiamoci del suo recente exploit a Trieste. Per cui la sufficienza c’è tutta.
K. Hines 6: i centri del campionato LBA sono in crescita e Miro Bilan è un cliente davvero ostico. Bellissimo duello sotto le plance, poi il solito lavoro prezioso di blocchi e movimenti per creare vantaggi ai compagni.
B. Bentil 7: neanche rivedendo per intero il film della sua esperienza al Pana si potevano ipotizzare simili percentuali. Ma ciò che più sorprende è la naturalezza del gesto, un segnale di riscossa che Messina apprezzerà.