Sassari-Brindisi: vincere è l’unica cosa che conta | LBA GamePlan

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Sassari Brindisi

Nel posticipo serale del dodicesimo turno di Serie A, la Dinamo Sassari ha superato l’Happy Casa Brindisi dopo una partita rimasta in bilico fino agli ultimi secondi. A decidere la gara, negli ultimi secondi, due tiri liberi segnati da Tyree e la stoppata finale di Charalampopoulos su Jackson. Analizziamo gli spunti tattici più interessanti del match con il nostro consueto GamePlan del giorno dopo.

 

Fuoco alla polveri

Brindisi ha preso il largo nel primo tempo soprattutto grazie alle ottime percentuali da tre punti. A fine partita il tabellino ha recitato 43.3% con 13 triple segnate, di cui moltissime costruite in modo quasi perfetto e prese dai giocatori in posizione aperta e con piedi per terra. Questo perché, per buona parte di gara, l’Happy Casa ha saputo leggere molto bene le scelte della difesa di Sassari, esponendo lo show forte sul pick’n’roll operato dai padroni di casa. Brindisi ha attaccato molto bene questa decisione, facendo uscire la palla con rapidità dal portatore di palla e punendo la difesa avversaria che collassava verso il centro con triple praticamente sempre aperte. Mattatori, soprattutto nel primo tempo, sono stati i vari Senglin e Laszweski, molto precisi e abili nel farsi trovare pronti in posizione di spot-up.

 

Dimensione ritrovata

Con il ritorno di Diop in campo, la Dinamo ha ritrovato una dimensione pesante sotto canestro che mancava molto al Banco di Sardegna. Gombauld ha fatto un buon lavoro nelle precedenti partite, ma di certo non poteva garantire fisicità in post e ricezione profonda. Il senegalese invece, oltre ad essere un fattore in difesa e a rimbalzo, è stato bravo a fare più volte a sportellate contro i leggere centri di Brindisi guadagnando canestri e tanti giri in lunetta. In generale, Sassari ha messo una buona pressione al ferro attaccando molto il canestro e chiudendo la gara con 26 canestri segnati su 29 dalla linea del tiro libero.

 

Difesa a livello

Nel secondo tempo, dopo i primi due quarti prettamente votati all’attacco, a farla da padrone sono state le difese delle due squadre. In particolare, Sassari è riuscita a fermare il flow offensivo avversario registrando meglio le rotazioni nella propria metà campo. Invece dello show forte su ogni possesso di P&R, la squadra di Bucchi ha optato più volte per uno switch conservativo, tornando allo show solo nelle occasioni in cui Brindisi optava per un P&R più alto. Questa scelta ha premiato il Banco di Sardegna, che ha concesso solo 30 punti all’Happy Casa nel secondo tempo dopo i 51 del primo.

 

Conta solo vincere

La partita si è risolta solo nei possessi finali del quarto quarto. A vincere sono state la lucidità e gli uno contro uno di Sassari, che con Tyree ha più volte trovato canestri importanti a giochi rotti. Il Banco di Sardegna ha particolarmente attaccato Jajuan Johnson, in difficoltà a muoversi lateralmente e spesso in ritardo sugli aiuti. Dall’altro lato, Brindisi ha dato molta palla in mano a Jackson, che dopo aver condotto una buona partita è stato stoppato sull’ultimo possesso da Charalampopoulos. Vittoria fondamentale per una Sassari comunque ancora discontinua e tutta da registrare, mentre Brindisi si mangia le mani per due punti importanti sfumati in ottica salvezza.

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