Nuovo appuntamento di scouting con la presentazione dei volti nuovi di Euroleague e stavolta ci avviciniamo al mondo americano, andando ad analizzare i giocatori provenienti dalla G-League che si apprestano a giocare la loro prima stagione in Europa. Una transizione tutt’altro che semplice a livello tattico, dove le richieste in campo e i ruoli sono completamente differenti e dove gli spazi diversi possono essere un ostacolo tutt’altro che sottovalutabile in questo tipo di… conversione cestistica. Ma andiamo a vedere cosa Donta Hall, Kostas Antetokounmpo e Jarrell Brantley potranno portare alle rispettive squadre.
DONTA HALL (AS Monaco)
Le intenzioni della squadra del Principato sembrano decisamente serie, come si evince dal budget raddoppiato rispetto alla scorsa stagione e all’arrivo di Mike James nelle ultime battute di mercato estivo.
L’ex-CSKA e Olimpia è sicuramente la ciliegina sulla torta di un processo di costruzione del roster che ha equamente distribuito talento (James, Motiejunas, Thomas), specialisti (Andjusic, Lee, Motum) e atletismo.
Di quest’ultima frangia fa sicuramente parte Donta Hall, atletico centrone classe 1997 proveniente dalla G-League Ignite Team, la squadra gestita dalla NBA per permettere ai giocatori della high school di saltare il college per mettersi subito alle prese con i professionisti. Dopo 2 anni di tira-e-molla tra la NBA e la lega di sviluppo, ha deciso di attraversare l’oceano e mettersi alla prova in una lega iper-competitiva come l’Eurolega.
Non ci è voluto molto per capire quali sono le maggiori qualità del ragazzo in campo. Un atleta eccezionale che corre il campo con grande agilità e fluidità motoria e che grazie alla sua verticalità è un costante pericolo per le difese quando rolla, taglia o corre il campo in transizione. È sempre pronto a finire sopra il ferro e molto aggressivo nel cercare la schiacciata per dare una spinta emotiva a lui e alla squadra, non è un caso che il feeling con James sia nato immediatamente.
Anche in difesa la sua esplosività la fa da padrone, usando i piedi rapidi per essere una presenza costante in protezione dell’area e dando energia a rimbalzo, sfruttando quel dinamismo che gli permette di saltare più volte in pochissimo tempo.
Ovviamente non è un giocatore esente da difetti, anzi, la poca tecnica individuale non gli permetterà di calcare troppo il campo quando il gioco si rallenta e i problemi di falli sono sempre dietro l’angolo. Ma se cercate un candidato per le top-10 siete nel posto giusto.