Jamar Smith (UNA Hotels Reggio Emilia) – LBA Scouting Report

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Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Amori indivisibili, indissolubili, inseparabili“: scritti da Venditti nel 1991, i famosi versi descrivono sentimenti sperimentabili in ambiti e nei tempi che più lontani non si può. La pallacanestro, ovviamente, non fa eccezione. Il rapporto tra Jamar Smith e Dimitris Priftis era destinato a non concludersi in Russia: l’UNAHotels Reggio Emilia è pronta a godere delle gioie regalate dall’intesa tra il greco in panchina e l’americano, emanazione del coach sul parquet. Lo scouting di BDP, supportato dai dati forniti da Synergy, si avvarrà delle immagini dalle gare di Playoff di EuroCup del triennio all’Unics del trio Smith-Priftis-Coldebella (2018-2021) e dalle due sfide del 2022/2023 tra il Tofas di Priftis e il Bahçeşehir di Smith, per delineare le caratteristiche principali della guardia 37enne.

CARRIERA e CARATTERISTICHE FISICHE

Three-star recruit in uscita da Peoria Richwoods High School, il nativo dell’Illinois decide di accettare la scholarship offertagli dall’università del proprio stato natale per iniziare l’esperienza collegiale. Chiamato a raccogliere l’eredità di Deron Williams, l’annata da freshman promette grandi cose per il futuro, ma il secondo anno rischia di porre fine alla carriera cestistica di Jamar: infortuni a entrambe le caviglie, un incidente d’auto con conseguenti due anni di libertà vigilata per guida in stato d’ebrezza e una violazione della stessa convincono i Fighting Illini a non rinnovare più la borsa di studio.

Nel dicembre 2008 Smith torna a giocare in NCAA ma non più in Division I, bensì in Division II: una stagione e mezza a Southern Indiana gli consentono di giocare la Summer League 2010 coi Minnesota Timberwolves, nonostante non fosse stato scelto allo stesso Draft. Tagliato dai Celtics 4 giorni dopo aver firmato un annuale non garantito, Jamar inizia la stagione 2010-11 coi Maine Red Claws in D-League. Inizio di un reinserimento nel giro NBA per un talento di quel calibro ma che, per via di caviglie troppo fragili, non ha ancora dato garanzie di tenuta fisica? Niente di più diverso.

Nell’aprile 2011 gioca una partita per i venezuelani dei Guaiqueries de Margerita. Nell’agosto 2011 firma un annuale col BK Prostejov: la stagione in Repubblica Ceca gli apre le porte della seconda e ultima Summer League della carriera, stavolta condita anche da 4 apparizioni in preseason coi Celtics. Dall’ottobre 2012, però, le strade di Jamar Smith e della pallacanestro a stelle e strisce non si incontreranno più. Annuale con l’Hapoel Gilboa Galil (Israele), biennale col Brose Bamberg (Germania) dal quale si libera dopo una stagione, stesso schema ripetuto col Limoges (Francia). Il biennio, stavolta completo, con l’Unicaja Malaga si conclude col primo trionfo internazionale, l’Eurocup 2017, dopo una finale tutta spagnola con il Valencia. La fermata successiva, però, è quella più significativa per Jamar: gli anni a Kazan saranno 4, così come quelli di Priftis, con un rinnovo di contratto incluso.

All’Unics il percorso del binomio Smith-Priftis si conclude amaramente, con la sconfitta in finale della stessa competizione vinta 4 anni prima che è tornata d’attualità nel recentissimo passato. La scadenza di entrambi i contratti convince i russi a iniziare un nuovo progetto: Jamar si accasa al Bahçeşehir, giocandosi la finale di FIBA Europe Cup al primo anno. L’occasione è mettere in bacheca il primo trofeo della storia della società di proprietà dell’università privata di Istanbul. L’avversaria è, destino vuole, Reggio Emilia: i turchi ne escono vincitori. L’arrivo di Priftis in BSL sulla panchina del Tofas Bursa ha riavvicinato i due: dopo i 4 anni in Russia, gli ultimi insieme anche al GM Coldebella, il trio ora sarà chiamato a infiammare il PalaBigi.

6’3″ (191 cm), non eccessivamente stazzato (i siti lo indicano tra i 78 e gli 84 kg), Jamar è leggermente più lungo che alto o muscolare, godendo di una wingspan pari a 193 cm.

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