Kemba Walker (AS Monaco) – Euroleague Scouting Report

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Kemba Walker

Assieme a quello di Nikola Mirotic all’Olimpia Milano, il passaggio di Kemba Walker al Monaco rappresenta il colpo dell’estate nel panorama europeo. Poco importa se il nostro ricordo di Kemba ad alti livelli in NBA è sbiadito: per il livello comunque eccelso dell’Eurolega, l’ex giocatore degli Hornets rappresenta una presa di primissimo livello. Nella squadra del Principato, infatti, Kemba non dovrà fare e disfare in attacco, ma dovrà comunque inserirsi in un contesto rodato e vincente. Di questo stesso contesto farà ufficialmente parte – almeno per un altro anno – Mike James. Vediamo dunque cosa può dare ai monegaschi il 4 volte All-Star NBA.

ATTACCO

Kemba Walker è sempre stato una combo guard, in grado di creare per sé e per i compagni. L’utilizzo del Pick&Roll è fondamentale nel suo gioco, come dimostra la frequenza di utilizzo sia negli anni migliori che nelle ultime esperienze, dimenticabili a dir poco, con New York (nel 2021-22) e con Dallas (la scorsa stagione): secondo Synergy, il gioco a due ha rappresentato addirittura il 50.5% dei suoi possessi offensivi nell’anno passato nella Grande Mela e il 45.7 in Texas, seppur in un ruolo in campo limitatissimo (solo 32 possessi offensivi).

Prendendo come riferimento l’annata ai Knicks, sicuramente un campione più attendibile per numero di possessi giocati, il numero 8 rimane un giocatore che pensa prima a segnare e poi a passare, anche nelle situazioni di gioco a due. Walker sa come giocare un P&R, difendersi dal marcatore che lotta sui blocchi e giocare con il lungo che, spesso e volentieri, scala in marcatura per evitare di essere troppo aggressivo ed esporsi. Se il lungo con cui duetta, inoltre, è anche un atleta sopra la media, il nostro può sfruttare la sua gravity, l’attrazione che esercita sulla difesa avversaria, per entrare in area e punire con il più classico dei floater o con un tiro dalla media (0.91 punti per possesso sui jumper dal midrange):

In questo fondamentale di gioco, Kemba ha prodotto 0.96 PPP nel suo interregno newyorkese (79esimo percentile): numeri sicuramente più vicini agli anni migliori della carriera che a quanto fatto vedere a Dallas. Se parliamo di assistenze, invece, al Monaco troverà, tra gli altri, Mam Jaiteh, non esattamente un mostro di atletismo o di cattiveria agonistica, ma un bersaglio facilmente individuabile in virtù dei suoi 211 cm, e Donta Hall, lui si decisamente verticale.

Nella stagione 2021-22, Kemba ha tirato in spot up nel 19% dei propri possessi offensivi, realizzando 1.03 PPP e tirando da 3 con il 39%, per Synergy. Sarà interessante capire quanto Kemba agirà da portatore di palla e quanto si siederà sul sedile del passeggero per lasciare guidare un altro giocatore dominante con il pallone in mano come Mike James.

L’unico giocatore simile a James per caratteristiche è Luka Doncic, con cui però l’ex Charlotte ha giocato solo 33 minuti nella brevissima parentesi texana. Kemba dovrebbe portare in dote anche il tiro da 3, un’arma che ha perfezionato nel corso degli anni: sono ormai lontani i tempi in cui i difensori passano sotto i blocchi settati per lui, e la sua media al tiro dall’arco dice 36%. Nella sua ultima stagione un minimo competitiva, il giocatore ha tirato con il 36% abbondante su 5.4 tentativi, segno che la mano c’è ancora, per giunta su un ottimo volume di tiro. SI va a inserire nella peggiore squadra al tiro da 3 della scorsa Eurolega (30% su 21.6 conclusioni a gara, a un decimo dall’ultimo posto occupato dallo Zalgiris).

Se le gambe non sono più quelle di qualche anno fa, Walker non ha certo perso le doti di lettura del gioco, soprattutto in situazioni di Pick&Roll. Nei Knicks 21-22, Kemba è stato il migliore di squadra nel rapporto assist/palle perse, con 2.88 a partita. Il Monaco è una squadra, per forza di cose, votata a creare tanto tramite isolamento e sotto media per quanto riguarda la produzione di assist su 100 possessi (18.5 a partita per Hack a Stat). Avere un giocatore che non disdegna a creare per gli altri farà sicuramente bene alla squadra di Sasa Obradovic.

DIFESA

Giudicare quello che può dare Kemba Walker, per di più in questa versione, in difesa è un po’ ingeneroso. Nella sua carriera, Walker ha saputo essere un difensore anche solo presentabile, per di più in squadre che facevano della difesa uno dei punti di forza come i primi Hornets di coach Steve Clifford. Il Kemba attuale è un giocatore che, almeno a livello NBA, fa fatica a “navigare” attorno ai blocchi, sui quali rimane spesso e volentieri incagliato. È quantomai curioso che la sua stazza non eccelsa non sia stata mai messa alla prova in post basso, dove Kemba è stato portato solo due volte nella sua esperienza newyorkese.