Scouting, Legabasket: la stagione della consacrazione di Tonut alla Reyer

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Tonut

Hanno tenuto banco i discorsi sulla sua ennesima mancata convocazione in Nazionale, che stona un po’ con le prestazioni che sta esprimendo sul campo. Nel frattempo, anche tra qualche chiacchiera di troppo, tra i momenti negativi e positivi della sua Reyer, chi si sta affermando come una solida realtà individuale della pallacanestro azzurra, è Stefano Tonut. L’ormai beniamino dell’Umana, a suon di rendimento, sta garantendo un effort costante alla sua Venezia, su entrambe le metà campo. In un’Italia del basket che attende tantissime promesse, c’è pure spazio per attenzionare meglio l’impatto di un giocatore che sta diventando una concreta certezza. Tonut è innegabilmente giunto alla miglior stagione della sua carriera, ma la sensazione è che questa sia solo la naturale tappa di un percorso di crescita ben costruito. In questo, i meccanismi ben rodati di Venezia lo avranno certamente aiutato: coach De Raffaele quest’anno gli affida sempre più responsabilità e ha cucito un ruolo cruciale negli schemi di squadra. Lui ha ricompensato con un impatto notevole, un NET Rating di +9,2, inferiore solo a quelli di ciascun membro del pacchetto lunghi reyerino Fotu-Watt-Vidmar (che però hanno tutti almeno tre partite in meno di Tonut). Anche a livello di medie ha fatto registrare dei career high in pressoché tutte le voci statistiche, in LBA sta viaggiando a 15,3 punti di media, con il 47,6% dal campo su su 11,3 FGA per gara, 3,9 rimbalzi, 2,9 assist, tirando con il 63,4% di True Shooting. Con queste cifre, è probabilmente il candidato numero uno, al momento, nella corsa al premio di miglior italiano del campionato.

Se c’è proprio un punto su cui si basa la stagione qualitativa di Tonut, è quello dell’aumento generale delle sue responsabilità. Complice un Daye presente (fisicamente e non) ad intermittenza e un’altra serie di fattori che hanno complicato la continuità di rendimento e di prestazioni del gruppo, serviva qualcuno che si prendesse palloni e tiri in più. Dunque, è toccato a Stefano Tonut, il cui notevole incremento di implicazione nei giochi di squadra è riscontrabile facilmente nei numeri. Il classe 1993, per quanto riguarda la gestione del pallone, è primo per Usage% nell’intero roster veneziano (e ciò è molto significativo), con un dato del 26% (lo stesso di Teodosic alla Virtus per esempio, per Hack-a-Stat). Mentre ha +13,6 possessi giocati in prima persona, rispetto alla scorsa stagione di Serie A (dato InStat). Ciò ha naturalmente scaturito un parallelo aumento del suo volume di tiro, che è stato omogeneo, ma ha scaturito un qualcosa da segnalare. Si tratta del suo tiro da tre punti: Tonut sta tirando di più da tre in questa stagione, ma lo sta facendo decisamente meglio della scorsa annata, in cui lo faceva poco e male (2,3 triple a partita per un 25,8% da tre nel 2019/20 in A). Fin qui, invece, il suo volume di tiro è quasi raddoppiato, poiché sta tirando dai 6,75 per 4,78 volte a gara in LBA, ciò ha però comportato un drastico aumento delle sue percentuali di realizzazione, schizzate al 37,2%, percentuale più che discreta per quel campione di tiro. Curiosa è, appunto, la tabella della mole di tiro dall’arco di Tonut in carriera, accompagnata dalle relative percentuali. Sostanzialmente, si nota come l’azzurro non tirasse così tanto da tre dai tempi della Serie A2 con Trieste, dove lo faceva con percentuali comunque peggiori.

Percentuali da 3 in carriera Stefano Tonut – InStat

Quella che stiamo raccontando assomiglia al raggiungimento della maturità sportiva di un ragazzo che, all’età di 28 anni, è consapevole dei suoi mezzi fisici e tecnici e sta riuscendo a sfruttarli al meglio. Ne è sintomo la percentuale con cui sta tirando da 3, ma anche la decisione con cui effettua certe giocate o scelte. Il suo primo passo esplosivo ma sempre ponderato e la gestione dei pick&roll (che lo vede impegnato nel 33% degli attacchi con tiro della sua Serie A). Un altro sinonimo della decisione delle scelte effettuate da Tonut e della conoscenza dei propri mezzi fisico-tecnici, è rappresentato dal saggio uso che sta facendo del suo gioco in transizione.

Fonte InStat

Qui sopra trovate il report InStat dei migliori 10 in transizione del campionato, ad oggi. Tonut è il terzo giocatore che conclude maggiormente in transizione in LBA, è il secondo per realizzazioni totali (pari con Cline, ormai al Maccabi), ed è il migliore per percentuale tra i primi cinque con il campione di esecuzioni più rilevante. Sfrutta la transizione nel 15% delle sue conclusioni in Legabasket, cavalcandola con un’efficienza di 1,37 punti per possesso. Molto spesso lo vediamo guidare il contropiede dei suoi, a volte in prima persona dopo un rimbalzo catturato oppure dopo una palla recuperata o vagante. In questa clip va anche in quasi-coast-to-coast, sfruttando il suo fisico e il suo tonnellaggio per difendersi dai contatti e chiudere al ferro.

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