Frank Kaminsky arrivò in NBA dopo una carriera collegiale pluripremiata a Wisconsin. The Tank aveva vinto qualunque premio individuale possibile e immaginabile: solo mancò l’appuntamento con il titolo NCAA. Al Draft NBA 2015 fu scelto dagli Hornets con la nona chiamata assoluta. L’allora squadra presieduta da Michael Jordan, tra l’altro, rifiutò un’offerta quasi insensata da parte dei Celtics: l’allora GM Danny Ainge voleva a tutti i costi Justise Winslow, arrivando a offrire agli Hornets sei (!!!) scelte, di cui 4 al primo giro, per un giocatore che non aveva mai toccato i parquet NBA.
Charlotte rifiutò e prese Kaminsky, non necessariamente il lungo con l’upside migliore ma di sicuro quello con il margine di rischio inferiore. La sua carriera NBA è stata di discreto livello ma, dopo gli anni con gli Hornets prima e i Suns dopo – e le parentesi poco entusiasmanti di Atlanta e Houston – per Kaminsky è giunto il momento di tentare la carta EuroLeague. Nonostante il corteggiamento del Maccabi Tel Aviv, a spuntarla è stata il Partizan Belgrado, che ne farà il centro titolare. Vediamo che cosa può dare ai bianconeri grazie all’aiuto dei dati di Synergy.
Attacco
Il posto che ora è di Kaminsky, l’anno scorso, è stato di Mathias Lessort. Non potremmo trovare lunghi dalle caratteristiche più diverse: il francese è estremamente fisico, un intimidatore esclusivamente “interno”. Kaminsky, invece, ha una forte impronta perimetrale e buonissime doti da palleggiatore per la stazza. Così come nel caso di Kemba Walker, analizzato la settimana scorsa, anche per Frank non prenderemo in esame l’ultima stagione, bensì quella in cui ha giocato con più continuità: l’annata 2020-21 con la maglia dei Phoenix Suns.
Le due soluzioni più utilizzate – il tiro spot up (26.8% di frequenza) e il bloccante sui P&R – sono legate tra loro. Dopo il blocco, infatti, Kaminsky può tagliare a canestro per il roll o aprirsi per il pop, magari cogliendo di sorpresa l’avversario e partendo in palleggio. Da 3 in situazioni statiche, il giocatore ex Wisconsin chiuse la stagione 2020-21 con il 42%.
Come rollante, Kaminsky ha tirato con il 54%, mettendo a segno 1.1 PPP. Il giocatore ha un ottimo tocco vicino a canestro, anche se non è esattamente un concentrato di cattiveria agonistica: il rischio di andare troppo morbido e finire obliterato con una stoppata è un’eventualità da mettere in conto. Come già detto prima, però, sa punire i closeout e partire in palleggio: non sono tanti i lunghi europei capaci di mettere palla per terra come fa The Tank, e sicuramente questo può aiutarlo anche a racimolare falli.
Un’altra derivazione, per così dire, dei giochi a due di cui Kaminsky si rende spesso e volentieri protagonista, è quella riguardante il post up. Dopo aver settato il blocco, e magari provocato un cambio, Kaminsky si piazza spalle a canestro per sfruttare il mismatch. Nel gioco in post è paziente e ha un ottimo footwork, qualità che gli consentono di mettere l’avversario nel frullatore e farlo saltare sulle finte. Anche qui difetta un po’ di cattiveria e di esplosività nel finire, ma compensa con la tecnica.
Il nativo dell’Illinois fatica in transizione, gioco che il Partizan ha usato in quasi il 9% dei propri possessi offensivi in EL e in cui Lessort eccelleva, con 1.7 PPP. Tuttavia, in Europa la squadra di Obradovic gioca a un pace piuttosto basso (11esima nella passata EL), che potrebbe giovare maggiormente al gioco del nuovo lungo americano.