L’inizio di stagione dell’Olimpia Milano in Eurolega è stato disastroso, così come anche la situazione d’infermeria che, per essere a novembre, ha già espiato i peccati di una stagione intera. Questo roster, però, non può nascondersi dietro alle assenze per giustificare la pochezza sin qui espressa. Siccome le assenze sono tutte negli esterni, la società è intervenuta sul mercato andando a prendere Timothé Luwawu-Cabarrot, obiettivo già sfumato in estate. Andiamo a vedere cosa porterà e cosa non bisogna aspettarsi dall’esterno francese in questa stagione milanese.
Come ci ha giustamente chiarito il nostro scout Lorenzo Neri (che potete trovare nella chat premium di Backdoor), non guardiamo a Luwawu-Cabarrot come il giocatore visto agli ultimi europei. Collet gli aveva cucito addosso un ruolo da 3&D assolutamente non adatto alle sue caratteristiche, tanto da preferirgli poi Terry Tarpey (ottimo giocatore ma di certo meno talentuoso e qualitativo di TLC). Tolta dagli occhi quell’immagine possiamo cominciare con l’analisi di un giocatore con caratteristiche chiare, che è in grado di grandi lampi, ma non sempre di continuità.
Attacco
Come detto, pensare di metterlo in un angolo ad aspettare gli scarichi sarebbe quanto di più sbagliato. TLC ha bisogno che la palla passi per le sue mani, che abbia soluzioni per lui e soprattutto che ci siano spazi per le sue scorribande. È un ottimo atleta e già solo questo fa pensare a un giusto fit con il roster milanese attuale che non ha a disposizione atleti in grado di creare vantaggi diretti. In questo è perfetto per ciò che serve ora.
L’aspetto più importante è la sua capacità di distendersi con talento in campo aperto, perché Milano oltre ad attaccare in maniera pessima (ultimo OfRtg di Eurolega), non corre neanche alla ricerca di canestri facili e contropiedi creati dalla difesa (prima per DfRtg in Eurolega). Con TLC questo potrebbe cambiare.
Non stiamo parlando di un tiratore, di un realizzatore puro o di uno specialista, ma di un giocatore molto versatile e in grado di colpire da diversi punti del campo se messo nelle condizioni adatte. Pensarlo al fianco di Naz Mitrou-Long (unico altro atleta nel backcourt) fa pensare che l’Olimpia potrebbe giocare più a briglie sciolte e creare più vantaggi immediati. TLC ragionevolmente ruberà molti dei minuti di Thomas, togliendo una dimensione interna all’Olimpia che già era poco e mal ricercata finora, dando uno sprint sul perimetro come pericolosità e imprevedibilità.
Nella sua carriera NBA è stato “solamente” un giocatore di rotazione, spesso confinato al fondo della panchina e chi segue DNPCD sa che i suoi trilioni sono celeberrimi, ma quando ha avuto minuti nella scorsa stagione ha prodotto numeri interessanti andando anche in doppia cifra per quattro partite consecutive. Non parliamo di un sesto uomo o di uno specialista, ma un giocatore di bassa rotazione NBA con diritto di cittadinanza nel corretto contesto. In NBA è tutto molto più settoriale, infatti il 35% dei suoi tiri arrivava in catch and shoot, ma la seconda conclusione per quantità è la transizione e questo potrebbe portare molti dividendi all’Olimpia.